Simone Inzaghi e la Lazio marciano insieme verso l’obiettivo unico stagionale: raggiungere la Champions League.
Riuscire ad entrare tra quelle fortunate prime 4 in classifica.
Nessuno però, nemmeno il mister stesso, avrebbe immaginato una marcia così spedita, addirittura troppo vicina al secondo posto, così vicina da sentirlo quasi suo.
Dopo la gara contro la Spal, dopo l’asfaltata ai ferraresi, il tecnico piacentino però non firmerebbe per arrivare secondo, anzi, qualcosa lo spinge a sognare l’impensabile.
“La firma la metto per vedere partite come questa. Mancano ancora 17 incontri alla fine, sono tantissimi. Preferisco vivere alla giornata, come ho sempre fatto in questi 4 anni meravigliosi, uno meglio dell’altro”.
È la classica che permette all’ambiente laziale di sognare e perché accontentarsi? La speranza non costa niente!
“Dobbiamo essere lucidi e razionali, ascoltando poco quello che si dice fuori. Guardare la nostra posizione, cercare di migliorarci sempre e pensare partita dopo partita. Poi dobbiamo stare attenti a tutto ciò che succede davanti e dietro”.
La Spal ed il poker:
“Abbiamo fatto sembrare facile una sfida che non lo era. I ragazzi sono stati bravi, hanno approcciato bene. Questa era la cosa importante. Siamo in un ottimo momento, da allenatore è meraviglioso trascorrere queste giornate”.
La sessione invernale di calciomercato non ha portato il colpo di mercato che aveva entusiasmato gli animi, Olivier Giroud, ma bisogna guardare avanti senza troppo remuginare
“Ci avrebbe fatto comodo, perché con l’infortunio di Correa in questo momento ho meno possibilità di fare rotazioni. Sto chiedendo gli straordinari a questi ragazzi, anche Caicedo ha dovuto stringere i denti per esserci. Un innesto in attacco ci avrebbe aiutato, ma non avrebbe tolto spazio a lui, Immobile e Correa: loro tre rimangono intoccabili per quello che hanno fatto in questi anni”.
Sotto a chi tocca: Verona.
“Non sarà facile, è un avversario forte e in fiducia. Dovremo essere bravi, ma quello che è più importante è recuperare le forze e magari ritrovare qualche infortunato”.
***Fonte: Corriere dello Sport