Nonostante il pareggio, il popolo biancoceleste ha voglia di Lazio.
Ha voglia di sognare in grande, di ritornare al cardiopalma Cragnottiano, ha voglia di svegliarsi dalla mediocrità , da quel continuo sperare in qualcosa di lontano.

C’è voglia di Lazio.

Voglia di respirarla a pieni polmoni, di sentire la vertigine lassù in classifica.
Nei quartieri alti, quelli Vip, si vive meglio, si parla addirittura di “lotta scudetto”.
Ed improvvisamente la Lazio finisce su tutte le prime pagine, finalmente i titoloni sono per noi, GIROUD+LAZIO ed ecco che, anche a noi, ci trattano come una “big”.

Questo è bello, comodo, ci piace.

La squadra di Inzaghi intanto, nonostante il pareggio contro il Verona, continua a rimanere aggrappata virtualmente al secondo posto, spera che i giganti possano crollare e che i nerazzurri inciampino contro il Milan nel derby della Madonnina.

Ed è bello avere speranze tanto grandi, ci piace altroché.
Nonostante il pareggio contro il Verona, la Lazio centra piccoli record storici, 50 punti in 22 gare, macina punti.

La gente risponde alla chiamata con 20 mila al derby in trasferta, quasi in 40 mila contro la Spal.
E 45 mila in un freddo mercoledì sera di febbraio, quel mercoledì sera di febbraio, quando si può diventare secondi spintonando l’Inter.
C’è anche il rischio di cadere, di farsi male, di sbraitare, ma lo stesso c’è voglia di Lazio.
Non è opportunismo perché, anche il più militante tra gli antilotitiani, non era più abituato a sognare così in grande. I grandi sogni fanno bene alla salute, è la ricchezza in ognuno di noi.
Sogna in grande ed il mondo sembrerà più piccolo.

I biancocelesti sono chiamati alla vittoria adesso accompagnati in quel del Tardini da una vera e propria “massa”, un esodo capitolino.

Un piccolo incidente di percorso contro un Verona mai così insidioso, un punto però guadagnato lo stesso.

Perché il pessimista vi parlerà di due punti persi, io vi racconto di un punto raccolto.

Siamo ancora seduti in alto, qui l’aria è fresca, qui è tutto più bello, qui si sta più comodi, oh sì, yeah, ah ma’, sto sulla luna

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