Delirio al Tardini, -1 dalle prime della classe, la Lazio festeggia in attesa del vero big match che, forse dopo anni, possiamo definire tale senza esagerazione alcuna.

Domenica l’Inter per la sfida scudetto.
Lo diciamo? E se stai sotto di un solo punto, cavolo, lo strillo a pieni polmoni.
Una Lazio con le sue defezioni importanti , ma con tanta grinta.

A Parma è stata messa una enorme ipoteca sulla qualificazione in Champions e l’uomo che ha riacceso i sogni, è stato quello che li spezzò col pallonetto a Crotone.

Tanto va la Lazio a lardo, Caicedo ci mette lo zampone.
Una rete che pesa ben 18 risultati utili consecutivi.
L’uomo della Provvidenza, boia del Parma, è bastato un destro scaricato in porta a spingere la  Lazio ad un punto dalla capolista.

Felipao ha superato ogni ostacolo possibile e finalmente si è preso la Lazio.
Non più solamente il “vice” di Immobile, ma un compagno prezioso, affidabile, uno “spacca partite” vecchia maniera.

A catapultare la gang di Inzaghi talmente in alto da fare venire le vertigini, non è stato un blasonato Giroud, noi Romelu Lukaku, Ibra, Ronaldo, non li abbiamo.
A compiere il piccolo miracolo è stato l’umile Felipao, così lontano dal blasone.
Simbolo di una squadra che lavora sodo, quando Immobile non riesce a respirare più, arriva l’ “uomo grosso” che firma un gol pesantissimo.

I biancocelesti sognano, i tifosi cantano e ballano sugli spalti, lassù in cima alla classifica si sta bene, lassù in cima è più comodo.
E tutti gli altri?
Attaccatevi al Ca…icedo!

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