In questi anni abbiamo imparato tante cose, abbiamo amato, odiato, fischiato tanti calciatori. Abbiamo visto destini incrociarsi e strade dividersi.
Abbiamo capito chi veramente la maglia della Lazio ce l’ha cucita addosso come una seconda pelle e tra questi svetta sicuramente Stefan Radu, il romeno romano.
Un storia scritta tra luci ed ombre quella di un ragazzo dapprima indiscusso, poi nell’ombra ed infine tornato a seconda giovinezza.
Uno che in estate fu capace di far smuovere il popolo biancoceleste sulla piazza del web, una rivisitazione di quello che si faceva tanti anni fa quando la gente scendeva in piazza.
Ma lo stesso è il racconto di un calcio romantico, spesso dimenticato.
A fine giugno, mentre i compagni iniziavano il ritiro, Stefan, dopo dodici anni si trovava con un piede fuori da Formello.
Un saluto netto che aveva spezzato il cuore ai tifosi.
I motivi furono bisbigliati ma mai ufficializzati, fatto sta che Radu non sentiva più l’appeal con la sua Lazio.
Per la società “baci ai pupi è stato un piacere” e parentesi chiusa, poi, grazie alla mediazione di qualche compagno, il web preso d’assalto dai supporters biancocelesti e la buona parola di Inzaghi, Lotito fu comprensivo e tornò indietro.
«E’ stato il periodo più brutto e buio della mia carriera, la colpa è stata mia», così si scusò il “capitano morale” il 16 luglio ad Auronzo. Qualcuno giura che, l’uomo tutto d’un pezzo, pianse il giorno del rientro.
Radu ha sette vite nella Lazio, da quasi epurato tornò ed oggi è più forte di prima.
In quel momento è ricominciato tutto.
Una Lazio senza Radu?
Eh? Ma de che!
Tante lotte, qualche infortunio, adesso la cavalcata al sogno più grande.
La frattura alla la seconda e terza vertebra lombare che gli fece rischiare la carriera, Stefan però è un guerriero, è caduto e si è rialzato mille volte!
Oggi a 33 anni, ha la stessa verve di un ventenne.
L’ennesima conferma a Genova, dove ha d incoraggiandolo per l’intera gara. E i risultati sono stati evidenti. Chiuderà la carriera nella Lazio, magari con un nuovo rinnovo di altri due anni. E con il sogno di vincere lo scudetto.
Non solo, dopo tanti trofei vinti nella capitale, come riporta Il Tempo, Radu taglierà un altro traguardo personale ed un grande record: contro il Bologna sarà il secondo giocatore nella storia a raggiungere 300 presenze nella Massima Serie.
Prima di lui solo Aldo Puccinelli.
Sabato lo scettro passerà a Radu.
Stefan ha dato tutto, anima e core, ha macinato chilometri, buttato in campo sangue e sudore.
Leader, protagonista della Lazio e di 12 Lazio prima di questa.
Adesso cavalca il sogno dei sogni per scrivere la favola più bella.