Ai microfoni di AS, Fabio Capello ha raccontato il suo pensiero sulla  riapertura dei campionati:

«Sono a Lugano, che è Svizzera, ma praticamente Italia. E anche qui la gente non esce di casa. Io sto bene, sono con mia moglie, senza vedere il calcio. Le giornate sono molto, molto lunghe ma devo essere grato per il fatto che non ha colpito nessuno della mia famiglia.

Sarà una situazione complicata in tutto il mondo. Rinviare l’Europeo è una buona idea. Non si sa quando finirà tutto questo, bisogna spostare tutto al prossimo anno. 

Non si può neanche dire se si giocheranno i campionati, vedremo.

Quello che è certo è che non si può giocare a calcio con quello che sta succedendo. Non sarà semplice. Io ho iniziato a giocare a calcio alla fine degli anni ’50, dopo la seconda guerra mondiale, e non ho mai vissuto nulla del genere. 

Impossibile gestire una sosta del genere. Devi sperare che i tuoi giocatori siano professionisti, che si prendano cura di se stessi, che non ingrassino. Ma se continuano a mangiare come quando si allenano, meglio lasciar perdere. Per fortuna al giorno d’oggi non c’è una stella che non abbia un preparatore personale».

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