Il mondo trema davanti al coronavirus e rimane sospeso in ogni compatimento. Lo sport ha issato bandiera bianca e mentre il calcio cerca di reinventare i calendari per concludere stagioni in campionato, Coppe nazionali/Europee, qualcuno opta per una decisione imprudente.

Scelta sconsiderata che non tiene conto della pericolosità e velocità del contagio, in Bundesliga scatta il caso del Wolfsburg.

La società ha deciso di riprendere gli allenamenti ieri mattina noncurante dello stop del mondo del calcio in blocco totale.
E mentre i calciatori tornano in campo, l’universo del pallone si scatena in mille proteste.
Nessun’altra squadra infatti, ha dato l’ok per qualsivoglia attività nei cinque principali campionati europei.

Jörg Schmadtke, amministratore delegato del Wolfsburg, gira le critiche al governo tedesco:

“Se non ci verranno date indicazioni diverse, per noi il campionato ripartirà il prossimo 2 aprile. Ammettiamo che non sembra realistico nemmeno a noi, ma dobbiamo farci trovare pronti“.

Quando ci si arrampica sugli specchi e si cercano giustificazioni bislacche visto che  i vertici della Bundesliga hanno comunicato, anche se informalmente, che nelle prossime 48 ore il Governo dovrebbe annunciare la proroga del divieto a svolgere ogni attività sportiva in tutta la Germania.

Il Wolfsburg si difende e comunica di aver adottato norme igieniche durante gli allenamenti, come la distanza minima negli esercizi di gruppo e la sanificazione degli spogliatoi.

Il caso isolato del club, non preoccupa solamente le autorità tedesche convinte che bel tempo altre società decidano di fare lo stesso, ma crea timore di una rivolta in tutte le leghe che gestiscono i campionati europei.

Se il Wolfsburg dovesse averla vinta, il fronte che vorrebbe riprendere gli allenamenti avrebbe manforte e guadagnerebbe terreno sulla sua posizione.
In Italia è stato Lotito ad annunciare per primo la ripresa dell’attività, salvo poi per un dietrofront da parte dello stesso patron capitolino.
Il numero uno biancoceleste ha avuto rassicurazioni sul fatto che, prima di inizio maggio,  non si tornerà a giocare. Per prepararsi al meglio basta un mese, come ripetono gli esperti di medicina sportiva.

****FONTE: Repubblica.it

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