Ri-presa per il culo? La Serie A continua a tenere banco. I calciatori possono autocertificarsi “affetti stabili” ergo CONGIUNTI?
Continua il braccio di ferro tra il Governo e Spadafora.
Giuseppe Conte, da bravo tifoso, si è detto irritato dalle dichiarazioni del Ministro dello Sport, “la via del proseguimento di campionato si fa sempre più stretta”, questa frase ha creato malcontento.
Nel mondo del calcio insomma regna il caos con Dybala ancora positivo.
Spaccatura non solo in Lega ma anche nei salotti alti del Governo.
Intanto gli italiani si levano al grido di “fatece sape’ ” e sentono odor di “buttamela ‘n caciara”.
Anche l’annuncio della tanto attesa FASE 2 aveva gettato il Paese nella più totale confusione.
-E’ uguale alla 1? No, no, ci sono i congiunti! Ma le seconde case?-
Non esiste alcun accordo e non si trova linea univoca per giungere finalmente ad una decisione.
Anzi, come raccontato dal Corriere dello Sport, a buttare benzina sul fuoco è stato proprio Spadafora che ha toccato i già flebili nervi del Premier.
Dopotutto Giuseppino nell’annuncio del nuovo decreto aveva dato il suo ok alla ripresa degli allenamenti il 18 maggio.
Ma che s’allenano a fa’?
Siamo alle solite: nessuno capisce una mazza.
Non è un argomento facile da manovrare, troppo su cui ragionare, qualcuno rischia di rimanere a braghe calate sì, ma prima o poi il dado dovrà essere tratto.
Qui si continua a quisquilie con la FASE 2, il virus che diventa “buono”, se ne ritorna ‘n goppa ad un pipistrello col caldo….Insomma, se vi aspettate un epilogo a breve, state pur certi che non ci sarà.
Le date, lo abbiamo capito, sono spesso approssimative, 18 Maggio COVID permettendo.
Lo sanno tutti, le date non esistono e lo sa adesso anche il calcio.
Il Premier appassionato di pallone, manda gli operai a lavorare in Lombardia, per i calciatori invece è troppo rischioso?
Se dietro il desiderio di ricominciare la Serie A c’è un forte interesse economico, non si capisce bene perché i giocatori, rigorosamente a porte chiuse, dovranno aspettare il 18 per gli allenamenti e soprattutto non si capisce dopo tutto il vociare, se giugno è verosimilmente il mese per ritornare in campo o se è l’ennesima cosa buttata lì.
Si finisce il 2 agosto…ok, ma quando si ricomincia? E soprattutto, si ricomincia?
Rimane solo un punto chiaro: tutto rimandato a data da destinarsi.
Qui si va avanti a piccoli passi, a furia di piccole concessioni , provvisorie riaperture e si adotta la filosofia instabile del “tiramo a campa’ “.
Ma esiste un reale piano con tanto di tamponi e sierologici per tutti?
In questo bisogna precisare che il calcio non è una priorità è che i calciatori non hanno più diritti di noi “comuni mortali”.
Non è “bene di prima necessità” nonostante sia tra le industrie che smuove più milioni in tutto il mondo, non solo in Italia.
Qualcuno gioca a fare il moralista, il buonista spicciolo, ma che si voglia ammettere o no, il pallone rappresenterebbe il primo spiraglio per la normalità, strada lunghissima e tortuosa.
Noi, con l’autocertificazione in mano, ci chiediamo solamente: ripresa? Ripresa? Ma quale ri-presa per il culo???