Angela Merkel ha fornito un assist gioiello a tutta Europa: via libera alla Bundesliga che ricomincerà a godere del suo calcio già dal 16 maggio.
«Può riprendere lo sport amatoriale, così come la Bundesliga e la Zweite Bundesliga possono ricominciare la stagione dalla seconda metà di maggio, rispettando il protocollo medico e i test previsti dalla lega».
Con queste parole, Angela Merkel, ha acceso il semaforo verde.
E se in terra tedesca si tornerà a giocare tra una settimana, in Italia ancora si traccheggia.
Ripresa o non ripresa?
Salvo clamorosi stravolgimenti di sorta, gli allenamenti collettivi dovrebbero ripartire dal 18 maggio .
Sì, certamente e ce lo auguriamo tutti, ma molto dipenderà dalla curve di contagio delle prossime due settimane.
Ripresa sì, ripresa no, ripresa gnam…. Ma i calciatori?
In Serie A è la perplessità a farla da padrona e non ha certo lasciato indifferenti i giocatori.
Si studiano piani per il ritorno in campo, il ritiro prolungato ma i problemi sono dietro l’angolo.
Parliamoci chiaro: il coronavirus ha spaventato tutti, anche chi fingeva estrema tranquillità.
E se al principio il grido si era levato al cielo con un coro di “Vogliamo tornare a giocare”, questa era la voce dell’associazione calciatori, adesso lo scenario non appare così limpido.
Il Corriere dello Sport infatti, ha portato alla luce un’altra realtà: la preoccupazione.
Sono preoccupati per il ritorno in campo e soprattutto lo sono quelli che militano tra le fila di squadre nel nord.
Si pensa al ritiro prolungato, soluzione considerata sicura, ma dopo una quarantena lunga 2 mesi, non tutti sono d’accordo ad affrontare un secondo isolamento altrettanto lungo.
Se ci fosse un nuovo positivo, ad esempio, necessiterebbe di settimane per recuperare e non lo farebbe per la fine del campionato.
Insomma, tarli e paure si insinuano ovunque, nonostante la Bundesliga abbia indicato la strada, tanti calciatori sparsi in varie squadre non vivono tranquillamente l’ipotesi di una ripresa.
L’AIC (Associazione Italiana Calciatori) si è pronunciata in modo favorevole sulla ripresa, ma ancora il Corriere dello Sport, racconta di perplessità sollevate dagli stessi giocatori.
Dubbi che trovano la loro ragione d’essere su più fronti.
Il ritiro dopo la quarantena, potrebbe essere psicologicamente frustrante e difficile da gestire.
I tamponi e le eventualità di trovare nuovi casi positivi.
A completare la lista, sicuramente un po’ di paura maturata negli atleti delle squadre Nord, dopotutto la curva dei contagi è ancora critica.
L’AIC intanto valuterà bene le situazione e monitorerà gli sviluppi.
Tanti giocatori fremono per tornare a calciare il pallone, altri meno, altri si sono pronunciati a sfavore della ripresa.
In Germania i giochi sono stati fatti , mentre in Italia regna ancora il caos.
Tra le tante perplessità e spaccature, anche Fabio Capello ha detto la sua ai microfoni de Il Mattino:
«Bisogna crederci e ripartire con coraggio. Si sta lavorando su un protocollo medico che mi pare rassicurante per i calciatori, visto che i super controlli ridurranno al minimo i rischi di contagio. Probabilmente in questo momento il campo da gioco è un posto che può considerarsi più in sicurezza di un negozio o di un supermercato».
I campi sono più sicuri dei supermercati.
In effetti c’è da dire che i calciatori verranno costantemente sottoposti a tamponi, al contrario di tutti noi!