Igli Tare ha rilasciato un’intervista per La Repubblica in cui ha parlato anche del Governo e della ripresa del campionato.
14 MAGGIO 2000
«Stavo vedendo la partita nelle mia casa di Kaiserslautern, ero con un gruppo di amici. La partita della Lazio era finita, a Perugia in quel nubifragio sembrava non finire mai, poi fu scudetto. Noi ci siamo, proveremo a vincerlo anche noi se la Serie A dovesse riprendere, altrimenti ci proveremo il prossimo anno. Non ci fermeremo qui».
RIPRESA DEL CAMPIONATO
«Chi dice che vogliamo continuare il campionato solo per interesse personale non ha capito niente. Il calcio dà da vivere a 370 mila persone, se si ferma sarà il fallimento per tanti e l’Italia perderà pezzi di storia non solo sportiva. Sarà un disastro sociale.
Ci stanno prendendo in giro, queste continue complicazioni sono ridicole. Non posso pensare che il ministro Spadafora sia così irresponsabile da farlo apposta, ma di certo esistono governi in Europa che vogliono aiutare il calcio: la Germania, la Spagna, l’Inghilterra. In Italia non è così, evitiamo un’estate in tribunale.
Alla Lazio, dopo gli esami sierologici siamo risultati tutti negativi e nessun giocatore si è mai allontanato da Roma».
LOTITO
«Viene percepito male ed è anche colpa di chi descrive la realtà in maniera superficiale. Lotito è un uomo coraggioso e deciso. Mi ha sempre appoggiato. Mi diede due ore per decidere se volessi diventare il direttore sportivo della Lazio, io gli dissi che ero solo un calciatore, ma nel cuore avevo già deciso».