Il patron biancoceleste, in questo clima di incertezza, ha voluto un confronto con i suoi ragazzi.
E mentre si mormora che Milinkovic abbia comprato casa a Roma, nel pomeriggio di Formello si è toccato lo spinoso tema del taglio degli stipendi, così come raccontato da Sportmediaset.
Claudio Lotito è fermo nella sua volontà di attuare le linee guida votate in Lega dai Club della Serie A, che prevederebbero tra l’altro, il taglio delle mensilità di marzo e aprile, cui si sommerebbe quello di altre due nel caso in cui il campionato dovesse non ripartire.
Qualcuno ha riferito che i calciatori siano stati al centro di un dibattito abbastanza acceso rimanendo perplessi in attesa di novità.
Intanto continua a far discutere il protocollo fornito dal CTS che, di fatto, scarica ogni responsabilità sullo staff medico dei club.
A dire la sua ai microfoni di Radio Kiss Kiss, il responsabile sanitario della Lazio Ivo Pulcini.
«Il problema dei medici è importante e riguarda tutti noi. Non è giusto che la responsabilità sia solamente nostra. L’Inail è intervenuto e con l’articolo 42 esiste la colpa solo se la responsabilità è della società. Ma la colpa ricade non sul medico ma sulla società. Sono tranquillo, le altre responsabilità riguardano sempre il nostro lavoro. La priorità è il gruppo, giocatori e staff: se serve dobbiamo anche annullare la stagione. Ognuno, però, deve preoccuparsi delle proprie competenze. Non devono dirmi che le società pagano i tamponi, ma solo dirmi cosa devo fare, cose che non so ancora».
«Non sono preoccupato dalle gare ravvicinate. Sappiamo tutti cosa dobbiamo fare. I ragazzi, con carichi crescenti, devono arrivare alla condizione. Si devono fare i conti anche con il microclima: una Ferrari può dare tanto solo se acqua e olio sono ok, così come accade per i muscoli dei calciatori che devono essere caldi. Servono 21 giorni di preparazione per poter essere al top della condizione, poi dipende dal ruolo dei calciatori».