Vincenzo Spadafora non è propriamente un amante del calcio ma, negli ultimi giorni sembrerebbe aver alleggerito un pochino la sua posizione ermetica.
La Bundesliga è tornata alla vita normale e l’Italia tentenna tra mille prudenze. 
Ci sono ancora problemi, il protocollo in primis che, ad oggi non è ancora chiaro del tutto.
La situazione non va bene e se non cambia, non si riparte. 
I libri contabili di molte società rischiano di in tribunale, la Serie A è chiusa in lockdown ed è imprigionata in un limbo.
Il caos non si attenua e se era stata ipotizzata come data per ricominciare il 13 giugno, il comunicato da parte della FIGC però ha fatto slittare ancora una le attività sospese fino al 14 giugno.
I tempi si fanno più stretti e tra le tante idee messe sul tavolo, rimane accesa la spia luminosa playoff/playout per assegnare scudetto, posti in Europa e retrocessione.
Secondo La Repubblica il presidente Gravina continua a pensare a questa soluzione, portando addirittura i playoff a 12 squadre, mentre i playout ad 8. 
Ok la volontà di terminare la stagione anche per evitare i ricorsi che arriveranno, ma…. 
Per quanto il calcio italiano sia disposto a tutto pur di riuscire a chiudere la stagione senza puntini di sospensione, questa ipotesi non appare quella più giusta per le implicazioni ad essa collegate.
L’ok della Uefa ad un eventuale cambio di format e il lavoro del Governo che ha reso più sbrigativa la giustizia sportiva relativa ai ricorsi. 
Il CTS ha approvato il protocollo aggiornato della FIGC: riprendono ufficialmente gli allenamenti collettivi. Almeno una cosa s’è decisa!
Si farà di tutto pur di terminare la stagione ancora in corso e questo “tutto” include appunto i play-off.
‘N incubo! Pochi lati positivi e troppi negativi.
Ma perché non sarebbe giusto?
Semplicemente perché le prime 4 squadre della classifica, che accederebbero subito ai quarti, non sarebbero certe della qualificazione in Champions League che rimarrebbe in ballo con le altre molto più in basso.
Stesso discorso per i play-out che coinvolgerebbero invece le ultime 8 classificate.
La Repubblica dipinge uno degli scenari possibili qualora il Governo non intervenga a favore della ripresa del campionato.
Rispunta come un fastidioso brufolo l’ipotesi playoff tra l’altro mai accantonata definitivamente da Gravina.
Chiariamo che non è ancora stabilito il numero di squadre che vi accederà, non avendo giocato tutte lo stesso numero di partite. 
La simulazione più probabile sembra quella a 12, con appunto le prime dodici della classifica “congelate” al 9 marzo. 
Juventus, Lazio, Inter e Atalanta accederebbero direttamente ai quarti, mentre la quinta, ossia la Roma, sfiderebbe il Cagliari dodicesimo e anch’esso con una gara in meno, il Napoli attualmente sesto sfiderebbe il Sassuolo, undicesimo e indietro di una gara, come il Milan settimo affronterebbe la decima, ovvero il Bologna e il Verona ottavo il Parma nono. 
I playout invece coinvolgerebbero le ultime otto, anche in questo caso con gare secche: Fiorentina, Udinese, Torino, Sampdoria, Genoa, Lecce, Spal e Brescia. 

Gare secche e se necessario in campo neutro. 
Soluzione che non convince seppur potrebbe essere “spettacolare” portando con sé una buona dose di cardiopalma, ma, fosse per me, preferirei mille volte la sospensione definitiva che rischiare la qualificazione sudata in Champions League.
E non sarebbe nemmeno giusto essere scansati, magari, da chi ha 20 punti in meno e non avrebbe meritato.
Vi è solamente un vantaggio nel nuovo format, ovvero la drastica riduzione delle partite da giocare. 
Lotito ad un punto dalla Juventus e dallo Scudetto, con 12 giornate da affrontare, non ne vuol sentir parlare.
Fai bene preside’

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *