Mercoledì 17 giugno alle 21:00 andrà in scena allo stadio Olimpico di Roma l’ultimo atto della Coppa Italia, la finale, tra Juventus e Napoli.
I bianconeri, sono reduci da un deludente 0 a 0 casalingo col Milan, che però gli ha consentito di superare la semifinale grazie al risultato dell’andata. Nella sfida contro i rossoneri la Vecchia Signora ha evidenziato diversi problemi, andiamo a vederli nel dettaglio:
Il centrocampo
Fatta eccezione per Bentancur, il centrocampo juventino ha mostrato diverse pecche, specialmente per quel che riguarda il pressing e gli inserimenti. Infatti, dopo i primi 20 minuti in cui Madama ha imposto il proprio gioco, il centrocampo bianconero è andato a calare sempre più d’intensità, e di precisione con numerosi palloni persi. Anche se potrebbe essere un problema legato alla ripresa dopo lo stop, Maurizio Sarri deve cercare di risolvere al più presto il problema, per evitare di incappare in situazioni pericolose contro il Napoli.
La concretezza
Contro il Milan, l’attacco Juventino non ha brillato, e la poca concretezza è stata la causa principale: infatti, oltre ad aver creato poche occasioni, quest’ultime non sono state sfruttate, mostrando mancanza di quella precisione e cattiveria che tanto caratterizzava la gestione di Max Allegri. Inoltre, un altro grattacapo per Sarri è la condizione di CR7. Il fuoriclasse portoghese, infatti è risultato in una condizione pessima, culminata con il rigore sbagliato. Inoltre, il numero 7 bianconero è apparso disinteressato e nervoso, perciò se Sarri vorrà vincere contro il suo Napoli, sarà necessario ritrovare il miglior CR7 possibile.
La testa
Oltre alla concretezza e ai problemi a centrocampo, ciò che maggiormente ha preoccupato è stata la scarsa concentrazione. Diversi giocatori infatti, per lunghi tratti di partita sono stati disattenti, facendo errori, che sarebbero potuti costare l’eliminazione alla Vecchia Signora.
Alla luce di ciò, possiamo affermare che in queste ore che ci separano dalla finale, Maurizio Sarri avrà molto su cui lavorare se vuole portare a casa il suo primo trofeo da allenatore bianconero, proprio contro la squadra che lo ha reso grande.