Il Napoli vince la sua 6° coppa Italia
Ieri sera, allo stadio Olimpico di Roma si è svolta la finale di coppa italia tra Napoli e Juventus. Il match si è svolto ovviamente a porte chiuse, con in tribuna i membri più importanti delle due società e Gabriele Gravina, presidente della FIGC.
Il clima era surreale, con le urla degli allenatori e dei giocatori che si sentivano anche da casa, e con una grafica non proprio eccezionale della Rai per simulare i tifosi sugli spalti.
Di per sé la partita non è stata molto entusiasmante, con un primo tempo abbastanza blando, dove la Juventus provava ad attaccare ma si imbatteva nella solida difesa partenopea. Nella seconda frazione di gioco invece, le cose sono cambiate e il Napoli ha avuto diverse palle goal. Inoltre nel secondo tempo, la Juve non ha quasi mai impensierito Meret, mancando ancora una volta di aggressività e lucidità.
Se non fosse stato per Buffon, Madama avrebbe rischiato di prendere molti più goal, ma l’ex portiere della nazionale si è sempre fatto trovare pronto, non concedendo goal nei 90 minuti. Dopo di essi, a causa del nuovo regolamento, non si sono svolti i supplementari, ma direttamente i rigori.
Proprio ai rigori il Napoli ha trionfato realizzando tutti i rigori a disposizione, con quello decisivo segnato da Arkadiusz Milik. I bianconeri invece hanno segnato soltanto due rigori, con Dybala e Danilo che hanno sbagliato gli altri due. Questo risultato di 4-2 dopo i calci di rigore ha portato il Napoli a trionfare e a vincere la sua 6° coppa Italia.
Il merito della vittoria va dato anche a Rino Gattuso, in grado di portare il Napoli da una situazione disastrosa a un trionfo che mancava dal 2014. Il giocatore ex Milan, inoltre ha vinto il suo primo trofeo da allenatore, che ha dedicato alla sorella scomparsa di recente.
Dall’altra parte della medaglia, invece troviamo una Juventus in scarsissime condizioni fisiche e priva di quella mentalità vincente che la contraddistingueva negli anni passati. Per di più, la squadra di Maurizio Sarri è risultata incapace di segnare due goal in 180 minuti, sia per propri demeriti, ma anche per meriti altrui come accaduto ieri.
Pertanto questa coppa Italia ci lascia, da una parte un Napoli in grado di lottare per la champions in questo finale di stagione, mentre dall’altra parte, troviamo una Juve incapace di segnare, e che se non riuscisse a invertire la tendenza rischierebbe di concludere la stagione senza titoli.
SARRI
«Ha vinto meritatamente perché ha tirato meglio i rigori. In partita ho visto due squadre sotto ritmo, con grande difficoltà a rendersi pericolose. Dopo mezz’ora dava la sensazione del possibile 0-0. Poi se si parla di meriti ai rigori, oggettivamente li hanno tirati molto meglio di noi».
GATTUSO
«Con il presidente c’è un rapporto molto buono e anche la squadra ha molto rispetto per lui. Devo ringraziare anche tutti i componenti del mio staff che massacro facendoli lavorare 18 ore al giorno. Grazie anche a tutti i dipendenti e ai magazzinieri e a tutte quelle persone che non lasciano nulla al caso. Con il direttore e il presidente parliamo tutti i giorni della squadra e quella che abbiamo è una grande squadra. Dobbiamo capire chi avremo la prossima stagione, ma penso che il 70% dei calciatori che abbiamo rimarranno. Ora giocheremo ogni tre giorni e dovremo dare spazio a tutti. Pensare solo su 13-14 giocatori non è possibile. Ho già preparato tutti che ci sarà spazio nelle prossime giornate.
Metto la testa giù come un toro e lavoro tante ore al giorno. Non penso tanto, conosco solo la strada del lavoro e della coerenza. Questo è il mio spirito. È un trofeo importante. Stanotte mi sono svegliato un paio di volte pensando che ne avevo già perse un paio di queste finali. Mi sento vivo perché abbiamo raggiunto un obiettivo importante. Sono contento per il mio staff e per i giocatori. La cosa che mi piace della mia squadra in questo momento è la capacità di giocare sulle due fasi perché si fa molto fatica nel farlo e i ragazzi lo fanno bene».
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