È cresciuto in casa nostra, lo dico senza rancore e con dovizia di particolari, è cresciuto in casa nostra.
È arrivato dopo che il Barcellona aveva chiuso la porta alle sue spalle.
La Lazio lo ha fatto diventare un calciatore, non dico "uomo" perché gli uomini veri non sono quelli che mandano frecciate sui social, non sono quelli che si lasciano manovrare da agenti senza scrupoli.
Di questo me ne dispiaccio, ma non giustifico.
Formello è stata una casa che ha saputo perdonare, la tifoseria una mano sempre tesa .
Ma è proprio vero, una storia d’amore si giudica alla fine, quando alla fine ci si arriva stanchi.
Eppure tra noi è cresciuto, è diventato grande con i biancocelesti. 
Arrivò poi Calenda, Instagram, il Monaco ed ecco la storia di Keita Baldé cambiare di colpo.
Il passato dimenticato.
Perché continuo a parlare di te Baldé?
L’ex enfant prodige, adesso "terrible adulte", ne ha combinata un’altra delle sue…
Al termine del triplice fischio del match tra i ragazzi di Inzaghi e l’Atalanta, che aveva promesso bene ed è terminato a schifio, Keita come le lumache dopo la pioggia è sbucato sui social:
“Complimenti Ata”.
Sarà stato felice zio Gasperini, inutile però dire che il suo commento ha fatto discutere scatenando polemiche.
6 anni a Roma, qualche scintilla sì, ma mesi fa, lo stesso Keitinha si era abbandonato al vento della nostalgia : 
“Un ritorno? Non potrei mai chiudere la porta”. 

La porta è bella che chiusa, a doppia mandata.

Il messaggio stamattina è magicamente scomparso, come previsto, come da copione per chi sa lanciare il sasso e poi toglie la mano, come sovente a chi non va mai fino in fondo.
I tifosi laziali sono capaci di grandi collere e grandi perdoni, sì, ma è meglio non destare mai le nostre funeste ire e ire, il profilo Twitter di Baldé infatti, era stato preso d’assalto. 
Perché a lui piace cinguettare…..
Un po’ di Lexotan per Keita che almeno va a dormire presto la sera e non scrive bischerate!

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