LECCE – LAZIO Martedì 07/07 h. 19.30
MARESCA
COSTANZO – VIVENZI
IV: ILLUZZI
VAR: ABISSO
AVAR: FIORITO
A dirigere l’importante sfida Lecce-Lazio è stato Fabio Maresca della sezione di Napoli. Un arbitro in organico da 4 anni e divenuto internazionale nel 2019. Al Var Abisso di Palermo. Si poteva prevedere una partita non facile vista la situazione in classifica nom proprio delle migliori per il Lecce e dall’altra parte una Lazio desiderosa di portare a casa i 3 punti per restare in scia della Juventus.
Non a caso la gara parte subito a mille con Immobile che si divora un’occasione e all’azione seguente il Lecce segna con Mancosu. Il trequartista leccese riceve palla tra le linee e calcia al "sette" della porta difesa da Strakosha. Maresca convalida ma immediatamente viene chiamato al var da Abisso. Il primo controllo del giocatore avviene con il braccio ed il gol viene annullato più che giustamente.
La Lazio trova il vantaggio con Caicedo su errore grossolano del portiere Gabriel.
La gara è piacevole e spumeggiante con una Lazio che crea occasioni ma fa fatica a concretizzare.
Al 22′ viene ammonito Caicedo per simulazione; l’attaccante dell’Ecuador cade a terra dopo che il difensore leccese lo tocca sulla schiena con la mano. Non era né simulazione né calcio di punizione, il gioco andava fatto correre. Errore di Maresca. Dopo il pareggio del lecce andava ammonito Majer per un fallo su Lazzari. L’azione d’attacco era promettente.
Al 37′ avviene un episodio importante nell’area di rigore del Lecce dove Falco intercetta con il braccio il pallone calciato da Jony. Maresca non fischia nulla e non va nemmeno al monitor per rivedere l’azione. Sembra lo stesso rigore fischiato su Radu contro il Milan.
Occorre maggiore chiarezza nelle regole sui falli di mano in area di rigore. L’uniformità di giudizio da parte dei direttori di gara è lontana anni luce dalla giusta interpretazione.
Al 47′ Patric, in scivolata, colpisce il pallone con il braccio, in area di rigore. Stavolta Maresca assegna la massima punizione. Successivamente viene chiamato al Var a rivalutarlo e, dopo circa due minuti, conferma la sua decisione. Due episodi simili che andavano sanzionati entrambi in maniera coerente.
Il primo tempo termina con 7 minuti di recupero e le lamentele della panchina della Lazio nei confronti del fischietto partenopeo.
La seconda frazione di gioco riparte con grande intensità ed un Lecce che trova subito il vantaggio dagli sviluppi di un calcio d’angolo. Da questo momento in poi il Lecce tira i remi in barca e imposta una partita difensiva e di contropiede. La Lazio cerca di segnare sbilanciandosi anche un pò. Al 53′ viene ammonito Gabriel per perdita di tempo durante il calcio di rinvio.
Manca la presenza e la personalità di Maresca nel farsi sentire e tenere la gara in pugno che inevitabilmente si innervosisce ed incattivisce un pò. Tanti contrasti e falli anche a centrocampo, sanzionati scorrettamente.
Al 92′ manca un provvedimento disciplinare per Calderoni che ritarda la consegna del pallone alla Lazio.
Al 97′ viene espulso dal terreno di gioco Patric per aver colpito Donati con un morso. Anche qui Maresca si perde l’episodio e viene chiamato dal Var. L’espulsione è giusta e Patric rischia probabilmente 3 giornate di squalifica.
Termina la gara con una Lazio delusa di se stessa e in parte dall’arbitraggio impreciso e non all’altezza dell’importanza della gara.
Sbagliati alcuni episodi chiave del match e la gestione che non risulta essere lineare.