Volevamo la ripartenza? L’abbiamo avuta, purtroppo, aggiungo a posteriori.
Squadre che avevano promesso scintille, si son ritrovate alla mercé di Atalanta, Sassuolo e, nel caso della Lazio, anche del Lecce.
Lunedì 20 si giocherà allo Juventus Stadium, una gara che avrebbe dovuto essere "quella dello Scudetto".
Doveva e non lo sarà, ma Sarri deve lo stesso aver paura di Inzaghi?
Al principio ci fu la Lazio capace di matare la Juventus di Ronaldo/Dybala in ben due occasioni ravvicinate, una valse la Supercoppa italiana.
E se i capitolini cercano di rimanere aggrappati con le unghie alla zona Champions, la Vecchia Signora con l’Inter a sole 6 lunghezze, ergo 2 partite di distanza, non può dormire sonni tranquilli.
La matematica non li ha ancora incoronati campioni d’Italia.
Dopotutto anche la torinese ha subito l’effetto post-lockdown e lo si è visto contro un Sassuolo che avrebbe meritato la vittoria.
Le forze che stavano decidendo il campionato prima del Coronavirus non sono più le stesse e forse nemmeno le motivazioni che muovono le gambe dei calciatori.
Un nuovo inizio che ha spazzato via malamente le vecchie certezze, consapevolezze abbracciate pesanti come macigni, i fenomeni come Cristiano Ronaldo e MILINKOVIC inceppati, la lista degli indisponibili che si allunga.
Juventus e Lazio sono state capaci di giocare partite pessime, con ritmi inaccettabili anche per le partitelle scapoli-ammogliati del martedì sera.
Una costante che ha accompagnato tutte le giornate di Serie A nel campionato 2.0.
Entrambe , oggi, hanno tutto da perdere.
Le sicurezze in tasca scarseggiano, specialmente ai bianconeri abituati all’ennesimo Scudetto vinto con largo anticipo.
A Formello c’è da aver paura.
Dopo aver scarificato Europa League e Coppa Italia, il rischio di non centrare nemmeno l’unico obiettivo dichiarato, è più che tangibile.
La Lazio in questo momento deve capire che il mancato entusiasmo è un’arma a doppio taglio: per ferire proprio quelli là a Torino che vincono sempre.
Può fare bene, nonostante l’asettico Juventus Stadium vuoto, anche le porte chiuse possono diventare un’arma a doppio taglio. Se vai in casa degli altri parti svantaggiato con uno stadio che tifa per i padroni, ma se lo stadio è deserto, allora la pressione potresti non sentirla troppo.
Ve prego, togliete le grafiche in stile FIFA ’98.
Sarà tutto diverso dalle varie Lazio vs Juventus, Juventus vs Lazio Supercoppa del 2019 e se pensate possa anche lontanamente somigliare, è mio compito avvertirvi; le gambe gireranno peggio.
La squadra che avevamo temuto per tempo immemore più compassata e noi meno veloci.
La gang di Simone Inzaghi ha tra le mani il match perfetto, non per vincere lo Scudetto, ma per rialzare la testa dopo le figuracce dispensate nelle ultime giornate.
Dovrà essere in grado di ristrutturare dalle fondamenta un’autostima persa nel mondo pre-coronavirus.
Eliminate tutte le certezze, eliminato . sogno Tricolore, oggi, non vi è pressione alcuna e rimane un ultimo piccolo sforzo da compiere: rimanere tra le prime quattro.
"Manca un segno X sulla schedina", ho letto da qualche parte, forse è vero, forse ci saranno calcoli più approfonditi, questo deve fare una Lazio che ricomincia dalla testa. Non dalla forza, dalla fisicità, quella abbiamo capito che è indecente.
Allora torno all’origine della mia chiacchierata:
Sarri deve avere paura di Simone?
Sì, forse…. almeno un po’…