Agile e incisiva sulle fasce, Luis Alberto che illumina il gioco, Milinkovic che è determinante anche quando non è al massimo della condizione, il bomber Immobile che segna, Acerbi che è un guerriero, la vera Lazio è quella che ieri ha distrutto un Cagliari motivato da convinzioni assurde per un gol di Caicedo di 8 mesi fa.
La squadra di Inzaghi ha ottenuto ieri in maniera definitiva la matematica qualificazione in Champions con il gioco che l’ ha resa celebre in questa stagione, la parentesi delle gare “nere” dei biancocelesti sono da considerarsi frutto della casualità del periodo di concomitanza di infortuni a catena.
Non è una sorpresa, parliamoci chiaro, la qualificazione in Champions per una squadra che ha demolito tutti in questa stagione fino a febbraio era il minimo che potesse fare, ma resta una grande soddisfazione per un traguardo che mancava da troppi anni.
Con una rosa non solo numericamente, ma anche qualitativamente superiore avremmo tenuto testa alla Juventus fino all’ultimo respiro.
La palla ora passa alla società ,il DS Tare , che dovrà fare i conti con un potenziamento di una squadra già molto forte, non dovrà snaturare quello che già ha offerto di buono, dovrà migliorare la quadra con l’inserimento di elementi che diano da subito un valore aggiunto a questa rosa.
I profili scommessa li possiamo lasciare al passato, non c’è tempo per attendere nessuno, la stagione prossima è vicina, nonostante questa non sia ancora finita, per l’assalto al prossimo campionato ci sarà soprattutto anche la Lazio.