E se…e se… E se non fosse esistito il coronavirus certo saremmo stati tutti più felici, anche noi amanti del calcio.
E se… E se la squadra fosse uscita dal lockdown prima…e se la Lazio avesse vinto a Lecce….
O forse sarebbe servito un 5-1 dopo l’Atalanta, una Scarpa d’oro arrivata nelle prime tre giornate dopo la ripartenza… O forse ciò che sto dicendo sono solo st****e.
O forse, ancora, sarebbe davvero bastato non perdere contro la squadra di Liverani e, forse ancora, oggi avremmo potuto raccontare un’altra storia e non solo quella di Ciro.
Perché i punti si fanno con le piccole, gli Scudetti si perdono con le piccole.
Un microcosmo, non troppo micro, dopotutto sono più le "piccole" che le "big".
Punti su punti che aspettano di essere portati a casa.
E allora poi ci sta pure la svirgolata con l’Atalanta e la Juve.
Intanto tra qualche anno, si parlerà ancora di Immobile contro il Brescia e di questa assurda stagione in Serie A.
Si parlerà dell’attesa, di un nodo allo stomaco prima della rete beffa a Lewandowski.
Nell’Olimpico silenzioso, questo ragazzo da Torre Annunziata si prende un pezzo di storia calcistica che, per un attimo, scaccia via i fantasmi di Ronaldo, Gasperini, Romelu Lukaku.
La Lazio lotta ancora per il secondo posto dell’orgoglio, del premio più sostanzioso, della partecipazione certa nella prossima Champions League perché, in nel mondo "del sottosopra mo’ Stragers Things", la Roma o il Napoli potrebbero….
La Lazio lotta ancora, ma tutti quelli in campo sono attaccati a quell’unico gol numero 35 di Ciro Immobile, quasi fosse una gloria divisa per 11+Inzaghi.
Una rivincita verso quelli là che vincono sempre.
Vorremmo pure il n.36, per arrivare a Gonzalone Higuain.
Un altro piccolo record in una stagione che ha infranto mille tabù, sia chiaro, non è poco, ma ecco di nuovo un buco che scava nello stomaco.
Chissà se, -e la mia mente si perde-, senza questo bastardo virus uscito dal c**o di un pipistrello dall’altra parte del mondo, la Lazio alla penultima giornata sarebbe stata in lotta per il primo posto.
SPIAZE, sto torturando tutti quanti e ripenso che forse, davvero, sarebbe bastato vincere a Lecce.
Lecce ha condannato, ha messo il punto, ha creato malumori, ha piegato gli animi di 11 che fino a marzo avevano tirato avanti la carretta.
Non avremo mai la riprova, alla fine però, questa sosta forzata ha messo in luce i limiti di società e squadra.
Forse sarebbe bastato vincere a Lecce per mettere almeno in crisi il monopolio bianconero, quelli là che hanno trasformato la Serie A in territorio di conquista, in un fastidioso monologo.
La rete numero 35 e la scarpa d’oro di Immobile, è quel poco di zucchero per far andare giù la pillola amara, è il perfetto pallativo per dimenticare ciò che sarebbe potuto essere e non è stato.
Oggi è la festa di Ciro, l’entrata a gamba tesa nella storia e forse è anche un po’ la nostra.
Sarebbe bastato vincere a Lecce. (Forse).