Vivere a Formello è stata una partita
Era sempre in discesa, ma a volte è stata dura.
Ma se penso che nel calcio serve chi te dà ‘na mano
In campo aspetto sempre er 10 brasiliano
Ci vorrebbe Felipe
Titolare in campo
Ci vorrebbe Felipe nel dolore e nel rimpianto
Ci vorrebbe Felipe perché Giroud voglio dimenticare…
Ci vorrebbe Felipe
Perché adesso ho paura
Ci vorrebbe Felipe che la Champions è roba oscura
Ci vorrebbe Felipe se la Lazio arranca
Ci vorrebbe Felipe e la squadra è meno stanca…
Pallone pallone illogico o forse disperato
Lo vedi il ricetto col piede fatato
E sarà la notte magica o forse l’emozione
Io mi ritrovo a scrive’ ancora del campione
Ci vorrebbe Felipe….
Oh oh oh…
E chi non l’ha letta cantando, mente.
Perdona Venditti: ho infranto qualche copyright.
Qualcuno mi ripete spesso che "un cavallo di ritorno non fa mai una bella fine", eppure per Vincenzo D’Amico o Paolo Di Canio, il vecchio saggio non disse il vero.
Non amo particolarmente gli "avanzi", tipo il timballo di Natale che mangerai ogni giorno fino a Pasqua e poi le teglie di lasagne che finiranno a ferragosto perché da Pasqua è passato troppo poco tempo.
Non amo gli avanzi, ma ho sempre creduto , oggi Venditti a manetta, in quei "certi amori non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano".
Io a Felipe Anderson l’ho amato per davvero, tanto che seguo pure il West Ham.
Ho amato ogni sfaccettatura perché è facile amare solo i pregi e due punti.
Per me la prima maglia titolare era sempre la sua: quando decideva di farci vedere tutta la bellezza della scuola brasiliana, ma anche quando sembrava in campo controvoglia, quando sbagliava il passaggio più facile del mondo forse per dispetto.
Sì, io ho amato sempre pure l’eterna promessa non mantenuta, quel "ma che c***o di giocatore è?" e rimarrà senza risposta. I funamboli sono così, esistono gli equilibristi ed i funamboli, tutti camminano sul filo in modo diverso.
Abbiamo accarezzato l’idea di scorpioni a destra e manca, abbiamo accarezzato quel colpo alla Miro Klose, ma quando in mano ti rimane un pugno di niente, allora dovresti domandarti cosa hai accarezzato tutto il tempo.
Giroud, Silva, Rodriguez, ma che Borja Mayoral di casino…. io dico che è meglio Felipe Anderson!
Il brasiliano si è concesso qualche giorno di vacanza nella capitale, tra una dichiarazione e l’altra filtrata dall’Inghilterra, parrebbe di aver letto tra le righe un accenno di nostalgia per Formello.
La mia sarà stata solamente suggestione?
Il troppo caldo per la mascherina in faccia mi avrà dato alla testa?
Forse, però nemmeno troppo, io con la testa dopotutto non ci sono mai stata tanto.
Non sono mai stata puntuale come il coronavirus che, alle 17:59, non è contagioso.
Poco tempo fa anche il Corriere dello Sport aveva raccontato del procuratore di Pipe che andava cercando una soluzione favorevole ad un ritorno in Serie A.
Il West Ham non farebbe sconti a nessuno vista l’esosa cifra sborsata per accaparrarselo e l’idea che Lotito, a sua volta reinvesta il capitale guadagnato dalla sua cessione, è da considerarsi solamente utopia o follia che dir si voglia.
La società non ha mai amato le cosiddette minestrine riscaldate, ma in un tempo dove la normalità non esiste più tra mascherina su mascherina giù, shopping sì uno alla volta, congiunti ok ma non abbracciatevi per strada, lasciatemi sognare l’impossibile in un mondo che sta riscrivendo nuove regole.