S’ha da Fares?
È la domanda che echeggia in questa ultima settimana.
Più difficile di un ragionamento di Sheldon Cooper in The Big Theory.
Chi la vuole cotta e chi la vuole cruda. C’è anche chi la preferisce media cottura.
Il calciomercato della Lazio era iniziato con la grande beffa David Silva e già agli albori, avremmo dovuto renderci conto che, puntare troppo in alto, è roba forte.
Ecco la verità che non ci piace abbastanza, ma è l’unica che posso raccontare.
"Ci vuole il pelo sullo stomaco", cantava Vasco Rossi.
Ci vuole il pelo sullo stomaco per avvicinarsi ad un nome grosso, esporsi e correre il rischio di bruciarsi.
La Lazio si è esposta senza difese, forse perché a trattare i "big" ancora non c’ha fatto il callo.
Un nome grosso e FATAL ERROR.
FILE NOT FOUND, fu anche Giroud.
Ordini sul catalogo Wish David Silva e ti arriva a casa Akpa Akpro.
Ironia, non troppo velata, a parte.
Un top player è un carico grosso, ok ci si prova e che fai te ne privi?
Un grande club però, con grandi ambizioni e che ha prospettato un percorso di crescita esponenziale, dovrebbe pure riuscirci.
"Fare(s) o non Fare(s) non esiste provare".
È sfumato un grande colpo, ma adesso il calciomercato è iniziato per davvero: a Rimini c’è passato qualcuno?
Ok, ok, la Lazio deve fare il suo, servono però profili di spessore, andiamo in Champions mica al torneo beach volley della litoranea Ostia/Anzio.
Lo ha dichiarato anche Simone Inzaghi ed ha ricevuto la promessa, non scritta, del padre padrone di Formello.
Quest’estate sarà indicativa, la società fisserà l’asticella e mi rifiuto di pensare che un 34enne, anche se corrisponde a David Silva, sia il massimo a cui aspirare.
Fares, Muriqi… Nomi che certo non infiammano la tifoseria in attesa del blasone.
David Silva, ma in giro c’è di meglio.
Ci sono titolari veri e non sedicenti alternative da lasciare in panchina a fare la muffa.
Sul web leggo più disfattismo che speranza.
"Chi vive de speranza more disperato", questo è vero, ma vorrei ricordare che mentre il calciomercato biancoceleste tace, per qualcuno altro parlavano i buffi.
(Se la spiego perde).
Almeno questo non ce fa’ morì disperati!