"Sergiooooo, Seeeee, Seeee"…. Simone Inzaghi riempiva i nostri 90 minuti che, senza spettatori, potevano sembrare troppo silenziosi.
Ce lo abbiamo solo noi ed è un dato di fatto; Milinkovic-Savic in un paese Milinkocratico.
Quest’anno, colpa anche della sessione format "slim" e David Silva, Sergej non è stato l’uomo del mercato biancoceleste.
Efffffff… Tiro un sospiro di sollievo.
Non avrei mai accettato la sua partenza e parlare continuamente di United, rasentava il sadismo, il terrore psicologico.
Lo spauracchio con cui abbiamo fatto i conti dalla notte dei tempi, questi inglesi che arrivano e si portano via i migliori.
Non dimentichiamo tutto il resto del calcio europeo: Milan, Juventus, Real Madrid…..
C’è da dire, in difesa del caro Sergej, che quest’anno il ruolo era molto più distante dalla porta, molto meno spettacolo e più sostanza.
Certo, per uno "straordinario" la "normalità" è quasi inaccettabile.
Ma la vera domanda è: potrebbe mai esistere per la Lazio un sostituto?
Godere delle giocate di Milinkovic è un privilegio.
Quando sbarcò a Formello questo ragazzone gigante, venne accolto come uno strano oggetto misterioso.
"Eccessivamente" alto per essere veloce, "eccessivamente" giovane per vederlo sbocciare nell’immediato.
C’è stato un tempo lontano in cui il suo nome non faceva venire i brividi agli avversari, in cui il serbo poteva muoversi senza essere accerchiato da 4 giocatori, in cui il calcio non si era accorto di lui.
Trovo davvero molto strano che qualcuno non si sia ancora reso conto di quale immenso talento stia arricchendo la Lazio.
Formello è la culla che, da Pioli a Simone, ha visto crescere un calciatore unico.
Un ragazzo che racchiude in sé la tecnica del "piccolo mondo antico del calcio" e la modernità.
Ha riscritto ogni legge fisica che noi "comune gente normale" credevamo possibile.
Qualcuno la chiama "Milinkocrazia" ovvero una dittatoriale supremazia dell’essere una razza a sé stante:
– Oh, ma come gioca?-.
– Milinkocraticamente-
E dici tutto.
Il Sergente è mai stato materia grezza?
Milinkovic è sempre stato assiduo ricercatore della leziosità, troppo in alto rispetto agli schemi.
Non è uno che può ragionare come gli altri calciatori.
Le qualità non si discutono, è fortissimo, se il calcio fosse una comitiva di uomini, sarebbe quello più figo che si porta le tipe "in branda".
Bello ma concreto, conosce i suoi mezzi e li sfrutta anche lontano dai riflettori.
Ogni tanto si è ammutolito, non ha fatto il gigante, ma nei momenti di difficoltà, dobbiamo sempre ricordare il talento, un assist geniale o…..tante cose che fa non le capiremo mai. Siamo solo "comuni mortali".
Un ragazzone strappato alla Fiorentina è diventato l’ago della bilancia biancoceleste.
Il centrocampista del futuro, un tripudio di fisicità e grazia, ignoranza calcistica capace di essere bellissima.
Sergej Milinkovic-Savic è il pezzo più pregiato della rosa e lo si sapeva da tempo. Che si potesse scatenare un’asta , tam tam dei rumors intorno alla sua permanenza, lo sospettavamo. Asta che però al momento non sembra essere partita perché il prezzo lo fa Lotito.
Esiste un reale valore di mercato?
C’ha provato il sito sito Transfermarkt che ne dà una valutazione di 64 milioni.
Du’ spicci.
Sergej non può valere come altri; è MILINKOVIC e stop.
I motivi per asserire questo ce ne sarebbero aiosa, troppi per essere racchiusi in 500 parole o giù di lì.
Tutti coloro che hanno storto il naso davanti alla cifra pretesa da Lotito, lo hanno fatto in base ad un solo piccolo fattore non trascurabile per un top club: la scarsa esperienza in campo europeo del giocatore, la mancanza di un palmàres importante.
Proprio per questo, a sentire qualcuno, Milinkovic potrebbe essere acquistato con qualche spicciolo, ma il padre padrone di Formello sa che è difficilissimo trovare un giocatore così in Europa, figurarsi in Serie A.
Palmarès blasonato o meno.
– Nun me voi dà 150 mjoni? Famo 149 e 90 o te ne vai a fanc#@&0-.
(Reale trattativa di Claudio Lotito. O forse no. Anzi, sicuramente no)