"Pensiero stupendo

Nasce un poco strisciando"

Intendiamoci; non sto nemmeno lontanamente immaginando che potrebbe succedere di alzare la pesante Coppa con le grandi orecchie.

So benissimo che la copertina è corta, che andrà sacrificato qualcosa nel tempo, che la Lazio soffre di bipolarismo, che era la stessa massacrata dalla Sampdoria e che è la stessa che ha massacrato il Borussia Dortmund.


Eh già, arrivavamo da una debacle a tratti devastante, il pomeriggio al Marassi aveva spento tutti gli entusiasmi, anche di coloro che, da ieri sera, improvvisamente si professano "credenti". ‘Na parola è poca, due so’ troppe.


Ieri, dopo ben 13 anni, mesti e pronti allo schiaffo in piena faccia, siamo tornati a giocare in Champions. 

In 13 anni i ricordi sbiadiscono dall’ultima volta, nonostante credevo fossero tanto grandi, nonostante fosse il Real Madrid e non l’Albinoleffe.

Goran Pandev, rischiava di sbiadire pure lui.

Ma Goran è un’altra roba e forse è quasi giusto chiuderlo in un cassetto nella memoria insieme a tutta la querelle a cui è legato.


Oggi per tutti è una giornata strana.

Viviamo nel mondo del coronavirus, non sappiamo nemmeno se il campionato sarà normale, lo stadio senza tifosi non è quello "da Champions", eppure ci siamo tornati.

Quanto è passato da quel Santiago Bernabeu?

È cambiato il mondo!


Per un momento solo però, noi siamo tornati indietro di 13 anni, con la musichetta della Champions strillata ad alta voce, mettendo in pausa il coronavirus.

Per 90 minuti, siamo tornati quelli di 13 anni fa.


Ansia, sì certo, dopo il Marassi si respirava aria di rassegnazione, ma forse poi, in fondo in fondo, il bipolarismo della Lazio non è un difetto.


Giocare contro una squadra conosciuta e non contro il primo Cluji di turno, club dal nome quasi impronunciabile.

Dopo 13 anni ed una partita orrenda al Marassi,  la Lazio si è riscoperta in Champions League.

Bella e convincente contro l’avversario troppo ostico per un debutto.

È stato proprio il gol di Immobile a spianare la strada.

Occidentali’s Karma…


Dopo che l’urna di Ginevra aveva messo di fronte Lazio e Borussia Dortmund nello stesso girone di Champions League, i ricordi erano affiorati come punzecchiature buttate qui e là.

L’annata dell’attaccante di Torre Annunziata al Dortmund, per usare un ricco eufemismo, non era stata come in tanti si aspettavano o speravano. 

Dal Torino ed il titolo di capocannoniere, fino ad un ruolo difficile: sostituire proprio Robert Lewandowski , passato al Bayern Monaco. 

Bild, Bild-Zeitung come è chiamato in Germania, tabloid tedesco diffuso in tutta Europa, ha definito Immobile come "uno dei più grandi errori nella storia del Borussia Dortmund”.

Oggi tutti a leggere Bild!


Ciro ha fatto strada, l’autorete del portiere Hitz causata da un colpo di testa di Luiz Felipe, ha dato la certezza.

La Lazio era lontana dal Marassi.

Così lontana che, dopo 13 anni di attesa, succede la magia, quello che mai mi sarei aspettata di vedere nella vita: gol di Akpa Akpro. 

Perché nel calcio si scrivono storie improvvise, perché ogni giorno può nascere un nuovo eroe.


Contro la Samp cog****oni e contro il Borussia leoni?

Francamente mi sta bene così.

Dopo 13 anni, ieri, siamo tornati in Champions League.

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