"Chi parla di calciomercato, non sa niente di calciomercato". Ok, non è farina del mio sacco, semmai l’ho riarrangiata per renderla consona alla mia chiacchierata.
La citazione originale recita: "Chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio". José Mourinho.
Ci fa impazzire, ci fa parlare per mesi e mesi: Crazy Stupid Calciomercato.
Fino a martedì sera eravamo ottavi in classifica per tutti, TV, radio e giornali.
Ma noi tifosi, in realtà, che sappiamo in materia di "compravendite calcistiche"?
Noi Ds da poltrona?
Noi parliamo col cuore in mano, questa è la nostra specialità, però poi contano i milioni, i procuratori e tutta roba che col cuore c’entra poco. O addirittura niente.
Dialogo a lungo con molte persone che queste siano laziali, romanisti, juventini, napoletani… Insomma, ovunque io vada il calcio mi segue. Addirittura quando faccio la seduta di fisioterapia.
Ascolto, rispondo, conosco nuovi punti di vista. Mi fisso su alcune convinzioni, critico quelle degli altri…ma alla fine siamo così: italiani popolo di santi, poeti ed esperti di calciomercato.
Il mio pensiero sull’operato biancoceleste è abbastanza confuso e non mi vergogno a dirlo. Su un punto però mi sento sicura, o meglio, lo sarei stata se il coronavirus non fosse mai esistito, se il virus bastardo uscito dal culo di un pipistrello non avesse messo il mondo in isolamento.
Allora la mia unica certezza diventa domanda: calciomercato biancoceleste può definirsi all’altezza di una stagione che dovrebbe essere quella "della svolta"?
Ma "svolta " de che? Mi chiedo riflettendo un minuto di più.
Forse è mancato terribilmente l’entusiasmo che solo un Klose è capace di smuovermi dentro.
Ok Pepe Reina, la didascalia "secondo portiere" conoscendo le gerarchie di Inzaghi, non mi ha fatto godere del nome grosso come avrei voluto.
"Nome grosso" anche senza il blasone perché, questa estate, un’operazione c’è costata cara: Muriqi.
Escalante fu il primo, poi arrivò un’incognita diventata improvvisamente sfiziosa e cioè Akpa Akpro, dopo l’estenuante attesa si è aggiunto pure Fares e alla fine il colpo di scena.
Hoedt si è ri-presentato a Formello.
L’importante è finire… Non mi Giroud la testa, ma Pereira potrebbe farmi innamorare.
Alla luce di ciò, si poteva fare di meglio? Di di più?
Dietro l’angolo la cosa che mi agita, ovvero i tre fronti su cui la Lazio dovrà giocare ed uno di questi è la Champions League. Non il torneo Birra Peroni della litoranea Ostia-Anzio. (Non che esista davvero)
E mi dispiacerebbe molto abbandonare l’Europa Vip tanto presto, mi dispiacerebbe per quella che gustosamente sono: semplicemente una complicata umana/tifosa.
Alcuni laziali, molti proprio su Yes We Lazio, mi hanno portato l’esempio "delle altre", mi hanno fatto notare che nessun colpo alla Cristiano Ronaldo s’è visto in giro per la Serie A.
Io spesso rispondo che preferisco guardare il mio orticello piuttosto dei Kumbulla altrui.
Però una cosa l’ho capita anche se sognavo Harry Kane con la maglia numero 9 biancoceleste e poi mi svegliavo sudata.
Ho afferrato il senso profondo di quel "se dovemo accontenta’ rosa completa", ovvero che certe ambizioni, certi giocatori e certi contratti, sono riservati solamente a chi la Champions punta a vincerla per davvero.
Forse alla fine nemmeno la Juve ci pensa davvero.
Così un po’ di delusione mi si è scrollata via di dosso.
Mi sono resa conto che alla fine della fiera pure la Tonali-Mania, l’ossessione morbosa per Chiesa in bianconero, Kumbulla e Kumbul-qua, Osimhen 70 millioni, faranno come il vento e si taceranno.
Si taceranno magari al primo schiaffo europeo e magari si parlerà di un certo Akpa Akpro più che di Tonali.
Ciao pure a José Maria Callejon.
Mi aveva fatto ridere leggere della esplicita richiesta di Inzaghi e lo slancio verso Hoedt, uno che 3 anni prima aveva salutato senza troppi dispiaceri.
Mi aveva lasciata indifferente invece il "caso David Silva", uno che a 34 anni c’ha poca voglia di dannarsi in Champions League. E ci sta, ci sta il danno e credo pure la beffa.
Siamo partiti tutti pessimisti in materia di calciomercato e chissà se qualche mese avremmo cambiato atteggiamento.
In tal caso potrebbe essere solo una cosa buona.
Io leggo tutti con piacere, anche chi mi insulta. Certo non cambierò mai la mia idea su Hoedt, ma questa è un’altra storia….
Alla fine delle parole, dei sogni, delle speranze, per me resta una sola conclusione:
"Non è il bacio che aspettavo, ma mi ha fatto innamorare".
XOXO