"Sì, viaggiare
Evitando le buche più dure"
Cantava Lucio Battisti.
Anche la Lazio dovrà macinare sul contachilometri perché dopo la vittoria contro il Bologna all’Olimpico, giocherà tre gare di fila in trasferta.
Valigia in mano, posto vicino al finestrino, o almeno è ciò che scelgo sempre, mascherina sulla faccia e via consapevoli che alla fine tutte le strade portano a Roma.
Anzi, ri-portano. O meglio: l’ ari-porteno.
"Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi."
Un vecchio saggio anonimo sul web ha scritto.
Non a caso ho scelto una frase che contiene il numero 3.
La gang di Simone Inzaghi vivrà i prossimi giorni con lo spazzolino in borsa iniziando dal Belgio affronterà il Brugge domani (Club Brugge e Bruges la città), poi in Russia a casa dello Zenit di San Pietroburgo, 4 novembre, e nel mezzo del camino biancoceleste, si tornerà in Italia per affrontare il Torino l’1 novembre.
Un tour de force che, forse per la prima volta, è aiutato dalla panchina. O almeno così è sembrato fino ad oggi perché Inzaghi ha testato tutti i nuovi.
Riserve, ma nemmeno troppo.
Sono o non sono alla pari dei titolari? Sicuramente Akpa Akpro non ha deluso e nemmeno Patric. A parer mio.
Ma Patric poi è una riserva? Patric è un titolare aggiunto, terminologia assai più gentile e moderna con cui si indica un "ex panchinaro" riscoperto.
Inzaghi ha sempre dichiarato il bisogno di un numero maggiore di calciatori, non in quantità bensì in "qualità".
È stato accontentato davvero?
Lo scopriremo solo vivendo…