Alzi la mano chi è rimasto quantomeno confuso dalla gestione dei tamponi in casa Lazio.
Non potete vederci, ma noi le mani le abbiamo alzate tutte.
A fare un po’ di chiarezza su questo e molto molto molto altro, ci ha pensato Stefano De Martino con una lunghissima intervista ai microfoni di Lazio Style Radio.
"La gara di ieri è stata emozionante, dispendiosa anche per noi in tribuna. Inzaghi, al gol, si è girato verso alla tribuna e ci ha visti rotolare e io mi sono alzato per ultimo: per questo era preoccupato per me. Vittoria in una gara strana con il Torino che doveva vincere per forza. Chi l’ha vissuta da casa si sarà emozionato ugualmente. Queste sono le sfide che ti riconciliano con il calcio. Al di là del rischio corso, una grande vittoria che accorcia la classifica, nonostante l’allungo del Milan. Il campionato è appena cominciato, anche se questa situazione grava sulle teste di ognuno di noi. Partecipare a una partita allo stadio in questo momento è surreale".
"Domani ci aspetta un altro viaggio verso una bella esperienza da vivere e utile per accrescere il nostro bagaglio internazionale. Ci apprestiamo a vivere questa sfida in terra russa che potrebbe significare già qualcosa se si dovesse verificare un risultato molto positivo. Il match sarà difficilissimo perché lo Zenit si deve sicuramente riprendere. Sarà emozionante".
"Non credo che l’aereo biancoceleste ci sarà già da domani, ma è una realtà che si sta realizzando. Rimandiamo a brevissimo l’appuntamento e potrete vedere tutto sui canali ufficiali".
"Non bisogna vergognarsi di andare al Var. Ho letto anche un virgolettato di Inzaghi sul rigore riportato in maniera molto fantasiosa. La Lazio non ha rubato la partita: questo viene detto da una testata che guarda più dalla parte del Torino. Abbiamo cercato la vittoria e l’abbiamo trovata con merito. Questo è il calcio. Devo ancora trovare una gara in cui l’arbitro abbia condizionato la partita a nostro favore. Il rigore per noi è stato determinato da tante cose: il volume del corpo, la posizione, ecc… Nonostante questo abbiamo vinto con merito e la prossima in campionato sarà fondamentale visto che giocheremo contro la Juventus".
"Finalmente Inzaghi sta recuperando i giocatori e i nuovi si stanno integrando. Si è detto tanto sul nostro calciomercato. Pereira è entrato bene in campo. Akpa Akpro dopo la dichiarazione si è nascosto in pullman per non farsi trovare da me(ride, ndr). Lui è un ragazzo squisito. Mi fa piacere sottolineare la partita di Muriqi: è abituato a fare a sportellate, ma Inzaghi gli chiede anche altro. Hoedt è una certezza. Dobbiamo ripensare al mercato della Lazio: molti degli addetti ai lavori che si sono sbrigati a dare un’insufficienza per il mancato acquisto del nome altisonante, ora fanno marcia indietro vedendo i valori espressi in campo. Chi dovrebbe sapere di calcio, quando fa una disamina sul nostro mercato, si sbriga a dare un’insufficienza: mi dispiace perché i giocatori si devono aspettare, si sa. Con queste persone non si potrà mai crescere. In giro per il mondo ci fanno i complimenti. Tutti possono pensare ciò che vogliono, ma qui viene fatto in modo reiterato e anticipato".
"Il problema è sempre lo stesso: molti si fanno condizionare da ciò che leggono o sentono in radio. Noi non nascondiamo e non abbiamo la comunicazione da Unione Sovetica. Ricordo che non siamo in parrocchia, la Lazio è quotata in Borsa e dobbiamo rispondere a delle regole. Ottemperiamo sempre alle norme in vigore. Quello che fanno le altre società non ci interessa. Chi parla da fuori non conosce le regole. Il Presidente ha sempre preteso il rispetto delle regole. Non esiste nel mondo del lavoro il "ci devono dire". Ci sono state delle discrepanze evidenti e ci siamo presi il nostro tempo. La società ha voluto appurare le condizioni dei giocatori. La società non deve indicare nomi e cognomi: non è richiesto. Il giocatore è libero di farlo sui propri profili social. Noi rispettiamo quello che ci chiede la società. Ho sentito delle cose assurde. Questa società lavora sempre per il bene di questi colori e le comunicazioni devono essere ragionati in base anche al fatto che siamo quotati in Borsa".
"Ringrazio ‘Il Sole 24 Ore’ perché chi dovesse leggere bene questo articolo può trovare tante cose. I nostri sono numeri reali, l’ho sempre detto e credo che questo numero evidenzi che cavolate noi non le diciamo. I nostri numeri ci dicono che gli iscritti sono reali, partecipano realmente e che non c’è solo un nome e un cognome a cui poi non corrisponde una persona fisica. In alcune situazioni si trovano 2 milioni di followers e un’interazione solo del 60%. Cosa vuol dire questo? Che sono followers fittizzi. In un anno abbiamo avuto un ingresso sul nostro sito del +437%. Il rapporto tra engagement e followers è pari a 11, mentre l’Atalanta in questo senso è la migliore. Più o meno l’85% dei nostri seguaci sono attivi e reagiscono. Questo rafforza quanto detto da noi in passato. Ci fa piacere vedere che chi è iscritto partecipi, non solo con i social e l’app ma anche con il sito. Ci sono novità per l’anno nuovo ma il Covid ci ha rallentato. C’è ancora tantissimo da fare e migliorare, ma leggere questi dati fa piacere e fa riflettere. Ne parleremo in maniera particolare durante la sosta. Ringrazio chi partecipa alla vita della società. Meditate gente meditate".