Per fortuna c’hanno pensato i "finalmente negativi", Cataldi tra questi, a mettere a tacere tutte le fregnacce dette da taluni negli ultimi giorni.
Un pizzico di obiettività data dai risultati, ogni tanto ci vuole pure.
Ma bastaaaaa con tutta questa manfrina messa su ad arte per colpire Lotito che sta irrimediabilmente sui maroni a tutto il "grande salotto" del calcio italiano.
Ca va sans dire… Come si dice in Inglese, o meglio, come diceva in inglese Christian De Sica perso a Natale per New York.
Oggi però vorrei concentrare l’attenzione su uno che la merita pienamente. "Non è come Danilo" cresciuto a Roma, ma ha sposato in pieno la causa biancoceleste sino a diventarne capisaldo: Stefan Radu.
Il romeno romano, capitano morale senza fascia al braccio.
Spesso tendiamo ad enfatizzare i nuovi arrivati o chi emerge, dimenticando chi c’è sempre stato.
Ma perché parlo di Radu proprio oggi?
Tra infortunio e l’esclusione dalla lista Serie A, inizialmente, Stefan aveva rischiato di mancare un appuntamento per il quale aveva sgomitato tanti anni.
E questo era ieri….oggi cammina verso l’esordio assoluto in carriera nella fase a gironi.
Eh già, Radu torna in Champions: è la prima volta (nella fase a gironi) sul palcoscenico internazionale più importante.
Il romeno era stato inserito in lista UEFA proprio in prospettiva delle ultime tre gare nel gruppo F.
Chiariamo, Stefan ha già giocato il massimo torneo, o meglio, assaggiò i turni preliminari con la Dinamo Bucarest proprio contro la Lazio di Delio Rossi, a volte il destino……
Lo fece anche vestendo la maglia biancoceleste anni dopo, ma senza mai raggiungere la fase a gironi.
In quel di Formello se ne raccontano centinaia di queste storie e noi aspettiamo sempre il lieto fine.
Oggi dovrebbe figurare dal primo minuto contro lo Zenit e non si tratterà di uno Zenit qualsiasi, perché sarà l’esordio assoluto di quel giovanotto laziale nella vera e grande Champions League.
Potrebbe partire titolare… Io spero lo sia.
Putere și curaj Stefan. (Forza e coraggio)