Io lo so che la piazza biancoceleste non è abituata ai grandi arrivi in gennaio, anzi, spesso abbiamo passato questo mese nel letargo. C’è però da dire, ad onor del vero, che in inverno tutti ‘sti grandi giocatori in piazza non ci sono. Non a caso gli è stata affibbiata l’etichetta del "mercato di riparazione" tanto per correre, da parola stessa, ai ripari in fretta e furia senza spese faraoniche.
Il meglio tocca alla bella stagione....i Hope!
In un campionato che dallo scorso anno si muove mestamente tra l’incubo del COVID, ci possiamo pure accontentare del VICE LUIZ FELIPE. Musacchio.
O forse no?
– Tanto non prendono nessuno-.
SORPRESA mi azzarderei a chiamare Musacchio.
E non è l’ennesimo Bisevac, il suo curriculum lo rende un innesto pregevole. Rega’, parliamoci chiaro, Sergione Ramos non sarebbe comunque passato per Formello, quindi, vale il buon caro CHI S’ACCONTENTA GODE.
E stavolta nessun paragone altisonante per presentare la new entry. Rigorosamente a parametro zero.
Che sia stato un colpo di mercato paraculissimo o altro, ci sarà tempo per giudicare, ma, lasciatemi dire, con buona pace di Patric, il trentenne argentino non mi dispiace.
Tare aveva, in principio, fatto orecchie da mercante – Non arriverà nessuno-, ma l’infortunio di Luiz Felipe ha spinto, non poco, gli ingranaggi biancocelesti. Eroe del giorno, o forse del mese, Simone Inzaghi con tutte le pressioni messe alla dirigenza.
Eh sì, c’ha dovuto pensare anche lui e non solo il sottobosco social coi tifosi incazzati.
Nonostante al sor Claudione scoccia sempre fare mercato invernale, riconoscere l’elemento essenziale, è sceso a patti con tutto: innesto sì, ma a parametro zero.
Ecco perché Musacchio è diventato il profilo più papabile di tutti, non è certo ‘no sbarbatello de primo pelo e, soprattutto, cosa sconosciuta a Vavrone, conosce sia il campionato italiano che la lingua italiana.
E poi "parametro zero" non vuol dire propriamente A GRATISSSSSEEEE.
Era ora che qualcuno sbattesse in faccia alla società ciò che è palese da mo’: a gennaio non se va in vacanza.
Sapete quanto mi costi ammetterlo, ma per una volta la dirigenza capitolina ha fatto ciò che c’era da fare e, personalmente, non credo avrebbe potuto fare di più.
– Eh, ma ci serviva pure un altro difensore-.
SPIAZE, ma devo raccontarvi la verità che non vi piacerà abbastanza…. Il primo era Hoedt. Musacchio, a rigor di logica, è proprio quel "secondo difensore" che andavamo chiedendo.
E se non riuscite a rassegnarvi all’idea e pensate sia "poca roba", vi ripeto, Sergione Ramos non passa da Formello. Ve ricordate Bisevac? Usatemi come tasto: non se potemo lamenta’.
Ecco, dopo domenica pomeriggio, non sono più sicura che questa linea difensiva non regga, almeno in campionato.
La Lazio non ha propriamente rispettato la tradizione del no-mercato, ha provato a mettere una toppa laddove serviva con urgenza.
Sarebbe stato assurdo il contrario.
"Abbiamo un direttore che è bravissimo. Io per il momento vorrei solo giocare al completo: da dieci mesi che non ho tutta la rosa a disposizione".
Se siano state soltanto frecciatine queste parole di Simone Inzaghi dispensate prima dell’arrivo di Musacchio, non lo sapremo mai.
Ciò che immagino è che il tecnico piacentino si sia speso per mettere il pepe sulla coda alla dirigenza.
Il sorriso con cui ha accolto il difensore ex Milan, invece è chiaramente interpretabile.
– Oh, ce serviva-.
E se ripenso agli altri reparti biancocelesti, posso tranquillamente affermare:
– Attacco e centrocampo stanno a bomba.
– Le corsie laterali, al momento, reggono sulle spalle di Marusic e Lazzari.
Tra poco i due potranno rifiatare, o almeno spero, con la ritrovata prossima forma fisica di Lulic e Fares.
E poi lo devo dire – grazie Adam, ma a sinistra non sono pronta per una successione-. Rivoglio il mio capitano.
Per tutto il resto c’è l’amaro Lucano e, certamente, l’estate.
Le elucubrazioni mentali servono a poco, un po’ come la puntata de I SIMPSON (s22ep03), quando Lisa inizia ad allenare la squadra di baseball di Bart facendo affidamento sulla matematica e le sue sequele di numeri/probabilità. E questo finché scoprirà che la vera bellezza nello sport è l’emmossssssione e nulla può esser calcolato. Che grandi livelli di televisione ho sfiorato!
Perché, è vero, quando si perde vola un bestemmione mascherato da colpo di tosse e trasformato in imprecazione, anche se solamente MENTALE nella maggior parte dei casi, ma è pur vero che basta vedere in campo il coltello tra i denti.
Allora va bene tutto, anche la sconfitta, anche il poco mercato invernale, quello fatto al momento giusto al posto giusto.
Tanto so che del calciomercato di gennaio se ne parlerà fin quando il riscaldamento globale non c’avrá uccisi tutti….
Xoxo.