E poi boh. Lo dico fuori dai denti: ci sono calciatori a cui gli si fa terra bruciata intorno. L’unico TOP in quella panchina, resta in panchina. L’unica colpa di Andreas Pereira? Non il piede fucilato, ma il diritto di riscatto fissato a 26 milioni.
Tra la maglia titolare ed il prescelto da sir Alex Ferguson, ballano 26 milioni.
Ed in mezzo a quella massa di parametri zero, low cost con buona pace di Muriqi e scommesse a lungo termine che compongono l’universo Formelliano, 26 milioni fanno strabuzzare gli occhi fuori dalle orbite.
Le cose, allora, funzionano al contrario rispetto alla realtà? 
Più un elemento potrebbe risultare valido e più lo si snobba?
Pedro Neto docet. Do you remember?
Si toglie così minutaggio e visibilità ad un ragazzetto che ha bisogno di ritrovare fiducia in sé stesso?
Beh …26 milioni… E se poi te ne innamori?
Un pochino già lo sono perché, ancor prima di credere in me e nelle mie percezioni calcistiche, credo a Sir Alex Ferguson, alle percezioni di uno che ha sempre saputo e non il primo str**zo che passa.
Pereira è semplicemente poco "televisivo", un po’ come lo era Felipetto Anderson.
Visti gli elementi di paragone, certo, Alberto fa paura e fa paura solo pensare di privarsene, ma nessun uomo è un’isola.
Ergo, credo che quel "poco televisivo" con annesso paragone a Pipe Anderson, a ‘sto punto sia il più bel complimento che si possa fare al ragazzetto ex Manchester, bello stilisticamente parlando. La perfetta musa ispiratrice per l’attaccante, e se non mi credete chiedete a Muriqi!
Vederlo giocare pochi minuti, è bastato per capire le sue virtù nascoste.
Sin dal suo arrivo in quel di Formello gli hanno reso le cose non poco difficili: dapprima un secondo Correa, poi addirittura VICE Luis Alberto. Tra funambolismo e concretezza, entrambi super titolari, entrambi super giocatori.
In pratica gli hanno messo la porta d’entrata vicina a quella d’uscita.
Tanti, al posto suo, avrebbero adottato la strategia alla Ravel Morrison pronti per farsi raccogliere da mamma United tra fughe improvvisate, crisi di nervi e vetrine social. Tutto, ma almeno se ne parli.
Quanti ne abbiamo visti seguire questo iter copia/incolla….. Uuuuuuuuu….
Andreas però è diverso, alle cafonate dice no.
Probabilmente non era il momento giusto e forse non è nemmeno la Lazio giusta per ritagliarsi lo spazio che meriterebbe. 
Sicuramente la sua maglia non andrà a ruba, sicuramente non avrà i milioni di followers che ha Ciro Immobile, nemmeno la notorietà di Balde Keita, o le foto "strike a pose" fronte obiettivo come Patric, ma ha lo stesso guadagnato la stima di molti.
Purché se ne parli e ne sto parlando, nonostante la mancanza della vena gossippara.
Di tutto il resto non saprei che dirvi, amo le minestre riscaldate solo se queste si chiamano Luis Alberto.
Mi è rimasta però impressa la faccina di Pereira, qualche partita fa, quando fu chiamato il cambio e si avviò verso la panchina tristiZZZimo. Stretta al cuore. Luis Alberto si sarebbe incazzato, ovviamente.
Ricordo l’uscita del piccolo Andreas, il garbo e l’educazione.
Non possiamo nascondere il fatto che le scelte di Simone Inzaghi spesso non sono comprese dai tifosi, ma in primis dai suoi calciatori. Tanti gli episodi che fanno discutere. Il mister piacentino sembra attaccato alle sue certezze.
Pereira sarà pure buono e caro, ma anche lui si incazza, molto meno di Luis Alberto.
Contro la Fiorentina era rientrato negli spogliatoi prima del fischio finale in segno di polemica. (non era l’unico scontento).
Si sono spente definitivamente le titubanze dell’ex United? -Oh, costi 26 miiioni-, sarà intervenuto direttamente Er capoccia Lotito?
"Non c’è alcun tipo di problema. Avrebbe voluto dare il proprio contributo. Sono molto contento di lui, si sta cercando di ambientare velocemente. È chiaro che adesso, con gli attaccanti disponibili, lo cerco di mettere in un’altra posizione, ma non è facile trovare spazio perché a centrocampo ci sono Luis Alberto e Milinkovic".
Queste furono le dichiarazioni di Simone Inzaghi alla vigilia del match col Parma, praticamente dopo il LITTLE SCAZZO di Andreas.
L’ex United ha abbattuto tutti i cliché alla Balotelli che si basano sugli onori della cronaca perché, se non sei sui social, praticamente non esisti.
Scannarsi, fare casino… E via alla clownerie.
Ve lo dico, probabilmente non è la Lazio giusta quella che ha un attacco sold out ed un centrocampo monstre con Luis Alberto/MILINKOVIC, forse è impossibile tirar fuori la maglia titolare o la popolarità a furor di tifoseria.
Nonostante la "rabbia di un momento", Pereira ha dimostrato maturità alla faccia dei 23 anni ed ha capito: bisogna sottostare ad una gerarchia, nessuno nasce BIG BOSS.
Alla faccia pure di chi, nonostante l’età anagrafica, forse SIGNORE dovrebbe diventarlo. (E non ce l’ho con nessuno dei nostri, ma ca va sans dire)
È tutto molto bello, garbato, unica cosa per cui mi dispiaccio è che Andreas resta in un angolo.
Ma, in uno slancio di profonda onestà intellettuale e lasciando fuori El corazzzzon, ammetto che se fosse arrivato il nuovo CR7 non sarebbe seduto in panchina.
Lo avrebbe notato sicuramente Inzaghi al quale va riconosciuto l’onere di essere costretto a prendere decisioni spesso impopolari.
Todavia, le mie resteranno chiacchiere inutili dettate dalla simpatia innata verso un ragazzetto che viene dal Manchester United culla di grandi sogni e grandissimi campioni.
Una squadra che dà il via, molto intenso ma dopo succede quel che deve succedere.
Sarà l’ennesimo pizzico di rimpianto?
Al momento dormo serenissima, domani bah, fate un po’ voi.
In ogni caso, Andreas ti meriti davvero il meglio.
Xoxo.

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