Un anno dopo…una stagione martoriata dal coronavirus e dalla delusione per non aver centrato il sogno dei sogni. Perché lo Scudetto non lo puoi sforare, alla fine o lo prendi o lo lasci andare.
Oggi però, il ricordo del campionato più assurdo degli ultimi anni, è racchiuso nella fotografia di Ciro Immobile.
Al Campidoglio, con il presidente Claudio Lotito e della sindaca Virginia Raggi, ha ricevuto la Scarpa d’Oro 2020.
Dopo tanto parlarne, finalmente il riconoscimento è nelle sue mani.
A rappresentare la Lazio, erano presenti Angelo Peruzzi ed il BIG BOSS Stefan Radu.
"È la vittoria di tutti”, ha commentato il bomber di Torre Annunziata.
La cerimonia si è aperta con il video dei 36 gol di Ciro Immobile, "bye bye Lewandowski" e poco prima il doveroso applauso per Arturo Diaconale.
Tante emozioni per una giornata indimenticabile, dopotutto ha vinto la Scarpa d’Oro come miglior goleador d’Europa 2020, mica il trofeo Birra Moretti della Anzio-Ostia.
"I migliori successi si ottengono col lavoro di squadra, ognuno deve credere fortemente nei propri sogni. Ora il pensiero va all’Europeo".
"Nella tua esperienza c’è il desiderio e il riscatto di tanti ragazzi". Queste le parole della sindaca Virginia Raggi.
Un campionato speciale, non solo per il COVID, ma negli annali della storia ci finisce pure Ciro Immobile.
Ben 36 gol hanno bruciato la concorrenza di gente come Lewandowski e Cristiano Ronaldo. Terzo italiano a riceverlo dopo Luca Toni e Francesco Totti, Immobile ha festeggiato eguagliando il record di Higuain e capocannoniere in Serie A.
Sulla via del record all-time nella Lazio, Piola lontano 15 reti, Ciro vive un momento di disaccordo con la rete, ma si sa, le grandi storie sportive non si scrivono in un giorno.
Immobile, visibilmente provato dalle emozioni, ha così commentato alla consegna della Scarpa d’Oro:
"L’avevo vista solo dalle foto, è una soddisfazione enorme. Sono orgoglioso anche di ricevere il premio in questa sala: coi tifosi sarebbe stata un’altra cosa, ma è un premio che dedico a loro. I miei punti di forza li trovo nella famiglia: quello che sono lo devo a loro, a ciò che mi hanno insegnato nella vita prima che nello sport. Significa che sono diventato una brava persona, ciò mi permette di vincere trofei. Credo che tutta la squadra debba sentirsi orgogliosa e vincitrice del premio. I migliori successi si raggiungono col lavoro di squadra.
Mi ha colpito particolarmente Chinaglia, lui come Signori. Come modo di giocare invece Bruno Giordano mi assomiglia, era rompiscatole come me.
Il mio gol più bello? Al di là della bellezza, dipende cosa succede dentro di me in quegli istanti. La gente mi ha regalato tante emozioni.
Ognuno deve credere fortemente nei propri sogni: come ho realizzato il mio sogno, io che non ho niente di speciale, allora chiunque può farcela. Il pensiero va sempre all’Europeo: deve essere una cosa in più, che cerco e che voglio a tutti i costi come la Scarpa d’Oro".