"Croce e delizia", questo ho scelto come titolo per la mia chiacchierata. Se sarà piacevole non so…..
Croce e delizia: due facce dello stesso Igli. Po po po poker face.
"Uno, nessuno e centomila", è il romanzo più famoso di Luigi Pirandello, la quintessenza di Luigi Pirandello.
Ma che vor di’?
-Uno- è l’immagine che ognuno ha di sé stesso.
-Nessuno- è quello che il protagonista sceglie di essere alla fine del romanzo.
-Centomila- sono le immagini che gli altri hanno di noi.
Ma ditemi, io, quale voglia assurda posso avere di impelagarmi in un discorso che si apre con Pirandello!
Argomento e persona che stanno sulle balls a parecchi laziali e non parlo di Pirandello, parlo di Igli Tare.
Appunto: uno, nessuno e centomila.
Sicuramente la figura più controversa in casa biancoceleste anche in un anno diventato la gara con in palio tamponi da sbloccare per colorare di giallo la propria regione.
Eh sì, o lo si ama o lo si odia, non ho mai incontrato nessuno capace di parlare del ds biancoceleste con il giusto distacco senza prendere posizione in merito.
Ma perché, con ancora il pranzo di Natale sullo stomaco, tiro fuori codesta spinosa questione?
Tutto è arrivato all’apice del trash con le cifre esose pagate per Denis Vavro e Vedat Muriqi, cifre stellari in base allo standard lotitiano passato.
Ora, i casi sono ben distinti perché mentre il difensore slovacco non ha avuto chance ed è stato spedito in prestito, all’attaccante kosovaro pare invece valga almeno 9 minuti a partita. Eh Vavro se sognava pure quelli!
Entrambi però, loro malgrado, sono stati argomenti topic trend, soprattutto ora che le falle del mercato estivo convergono tutte in una direzione: la difesa poveriZZZZima.
Tallone d’Achille bypassato solamente la scorsa stagione quando il mondo non conosceva il COVID, ma quest’anno i numeri della retroguardia biancoceleste sono disastrosi. La peggiore linea tra le prime 7/8, pure 9, in classifica.
Parliamoci chiaro raga’, la colpa non è mai dei calciatori e che nessuno dica il contrario.
Ed ecco che torna sulla punta della lingua il prologo della mia chiacchierata: Igli Tare.
Sempre Igli Tare. Ovunque Igli Tare.
Che poi il DS i suoi acquisti/svista se li tiene tutti aspettando chissà quale exploit, ma sappiamo benissimo che pascolano nei dintorni di Formello.
Incredibilmente però, abbiamo anche salutato qualcuno di questi pure se, ad oggi, mi viene da pensare se sia stato davvero giusto sfanculare Bastos per ripescare Hoedt.
Domanda lecita, direi. Eh! Non sembra essere stata poi chissà quale paraculata!
La sessione invernale di calciomercato ha portato Musacchio e visto partite Vavro in prestito.
Ragazzone ex Copenhagen sul quale il nostro Igli avrebbe scommesso la posta più alta sul tavolo e ….completamente dematerializzato cessando di essere parte di questa Terra.
E per Terra intendo quella che inizia e finisce laddove iniziano e finiscono i campi di Formello.
Dopo essersi speso in paragoni assurdi – Perea Er nuovo Cavani- per salvare la faccia, spesso non ha potuto mentire ed ha fatto un passo indietro.
Onestà intellettuale, forse, o forse l’impossibilità di stravolgere la realtà.
Chi è Igli Tare? Mi tormenta la domanda.
Superbo, altezzoso e "maestrino", o l’ombra fedele di Claudio Lotito?
Tanti i miei dubbi ad oscillare tra il pensare che, in fondo, una chance la si potrebbe concedere a colui capace di portare a casa gente del calibro di MILINKOVIC e compagnia cantando con annessi Alberto, Immobile, Leiva, Anderson, Keita…..
Piace o non piace?
Lasciatemelo ripetere: Igli Tare è la figura più controversa in casa Lazio, forse ancora di più dello stesso Claudio Lotito.
Il suo nome echeggia sui social insistentemente tra lodi e trash autentico, soprattutto quando è tempo calciomercato. O di valutare come questo sia stato fatto.
Allora mi sono domandata perché il ds è il vero "uomo-mercato" ancora prima di Milinkovic-Savic, Luis Alberto o chi che sia. E la risposta mi è apparsa in maniera chiara come mai prima di oggi: evidentemente in lui riponiamo le nostre aspettative.
Sognando David Silva, o andando così vicini a Giroud.... Insomma, tutte le strade portano ad Igli.
La piazza gli chiede i grandi nomi con la stessa ingenuità che avevo io quando commentavo sotto ogni foto di Ribery: "please come to Lazio".
La piazza mugugna e si rivolge a Tare.
Ma Tare in realtà chi è?
È l’immagine del ds che vive tra le mille distorsioni della stessa figura.
Da una parte l’abile talent scout capace di scovare in chissà quale cantone del mondo future stellari plusvalenze, Luiz Felipe tanto per citarne uno, dall’altra è quello a cui gente come Mendes ammolla grandissime "bufale".
Una via di mezzo non esiste ed essere d’accordo quando si parla di Tare rasenta l’utopia.
La storia di Igli in biancoceleste ha una trama banale; ex calciatore diventato ds.
Sul curriculum qualche trattativa da maestro, la facilità di reperire Mister X col blasone (Klose, Leiva), scommesse ben ripagate e qualche sòla alla Wallace.
Ed ecco ancora mille strade che si intrecciano intorno un’unica persona.
Come può, mi domando io, uno che scova MILINKOVIC e Luis Alberto, farsi ingannare dal primo Riza Durmisi che passa?
Serve un difensore, serve un centrocampista, serve un altro attaccante se Caicedo va via, serve il vice Lulic…Igli sei in linea?
Ma saremo pure noi ad essere un po’ troppo pretenziosi? No, stavolta mi sento di rispondere che le nostre richieste, ad oggi, sono parecchie ma oneste. Soprattutto se le aspettative si alzano con la Champions dopo 100 anni.
Che dite? Avete notato una monotematicità nella mia chiacchierata? Lasciatemi stare, vi prego.
Chi è Igli Tare? Il mio cervello è esploso.
Chi è Igli Tare?
Si ama o si odia?
È nato prima l’uovo o la gallina?
Croce o delizia?
Igli Tare è il più paraculissimo tra i Ds capace di pagare praticamente niente gente come Felipe Anderson, o colui che va in giro a prendere i Riza Durmisi?
Un calcio alla botte ed uno al cerchio, giusto per non fare torto a nessuno….
Xoxo.