4 marzo 2018: il calcio italiano si ferma. Il calcio italiano viene colpito al cuore.

Davide Astori, quella tragica notte, aveva perso la battaglia contro gli avversari più ostici del mondo, destino e vita. Una drammatica scoperta quella mattina nella sua camera di albergo a Udine mentre era con la squadra. Tante furono le domande intorno all’improvvisa morte di un giovane atleta nel pieno della forma. Si sarebbe potuto evitare?

Dopo 3 anni una risposta è arrivata.

Indagato unico, era accusato di omicidio colposo per due certificati di idoneità rilasciati al giocatore quando era direttore sanitario di Medicina dello sport dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi. 

Nel giugno del 2018, gli atti vennero trasmessi alla procura di Firenze, perché venne ipotizzata una responsabilità medica proprio in ordine alle visite medico-sportive effettuate dal professionista. I pm toscani affidarono una consulenza allo specialista di Padova e, sulla base di quel parere, iscrissero sul registro degli indagati l’ultimo medico che aveva firmato l’idoneità di Astori, il direttore della medicina sportiva di Careggi.

Il medico Giorgio Galanti, ex direttore di Medicina sportiva dell’ospedale fiorentino di Careggi, è stato condannato a un anno dal gup di Firenze nel processo per la morte del calciatore Davide Astori, in cui era imputato per omicidio colposo. A carico del medico Giorgio Galanti sono state disposte anche provvisionali che superano complessivamente il milione di euro in favore della compagna Francesca Fioretti e della figlia della coppia, Vittoria, nonchè dei genitori e dei fratelli di Davide Astori, che si erano costituiti parte civile nel processo svoltosi con il rito abbreviato. 

Secondo i consulenti della procura, i risultati delle prove da sforzo a cui era stato sottoposto Astori mesi prima, avrebbero dovuto suggerire ulteriori accertamenti, accertamenti tramite i quali si sarebbe scoperta per tempo la cardiomiopatia aritmogena di cui soffriva.

La difesa del medico  annuncia il ricorso in appello

"Sono stupito, aspettiamo le motivazioni e poi impugneremo la sentenza. Dalle carte processuali, secondo me, la responsabilità di Galanti non emergeva. E neppure dagli esiti della perizia".

Ha replicato poi l’avvocato della Fiorentina

"La Fiorentina non può che prendere atto della decisione del giudice che ha riconosciuto la responsabilità del professor Galanti". 

Francesca Fioretti, compagna di Davide Astori, ha così commentato:

"Sono molto felice e orgogliosa che finalmente sia stata fatta giustizia per Davide anche se dispiaciuta che lui oggi non possa essere qui con noi. Però spero vivamente che questa sentenza possa servire a salvare anche una sola vita".

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