Siamo tutti d’accordo che questo appena terminato sia stato il campionato più brutto della storia?
Che per colpa del COVID è stato tradito l’hype incredibile che lo aveva preceduto e le speranze di tornare "tifosi normali allo stadio"? Che ogni cosa si è trasformata in una corsa con in palio lo sblocco dei tamponi negativi in uno spettacolo raffazzonato tra partite raggruppate in 3 giorni, Coppe e Nazionali, troppo noioso anche per le edizioni più anonime?
Io, a stento dimentico le emozioni, figuriamoci per un’annata indimenticabile come questa. Uno straccia maron con le natiche sul divano a pregare DAZN di funzionare.
Tutto troppo lento, tutto troppo buttato lì.
La Lazio ha crashato nei momenti meno opportuni insieme all’app di DAZN.
Perché poi Lotito era troppo impegnato a litigare con Cairo e sperare nella non promozione della Salernitana per accorgersi che la sua Lazio volava con le ali spezzate.
No, dico seriamente.
Ma che senso ha avuto fare arrivare Musacchione e buttarlo nel nulla cosmico, Muriqi pagarlo 20 milioni per 9 minuti a partita, Pereira che non ha mai avuto tempo, Fares già infortunato in partenza?
Nessuno ne sentiva minimamente la necessità, peraltro. EDDAIIIII, anche il nosense dovrebbe avere un limite, eh.
La butto lì; ma anziché perdere tempo ad inseguire una Champions, dove se te va bene passi un girone, concentrare tutto su una bella Europa League? Dignitosa, sensata, evitando siparietti che deprimono, sicuramente, pure il patron di casa.
Non sarebbe decisamente meglio gustarci qualche performance internazionale?
Perché l’Europa League non è un premio di consolazione, è comunque un merito e non dovrebbe essere snobbato alla “Ciao, se vedemo in campionato" tanto per farci assistere a quattro partitelle in più senza manco mezzo riconoscimento, o rispetto, al torneo europeo.
Roba che a ‘sto punto conviene uscire subito.
E noi tifosi questo non ce lo meritiamo manco per un caiser.
Non se lo meritano nemmeno quelli che là in mezzo hanno lavorato di più in questi mesi per provare a scrollarsi di dosso quello stazionamento da classifica media in cui era stata stretta la Lazio al principio.
Non se lo meritano quelli relegati ad un folle ruolo da tappabuchi di qualche titolare assente momentaneamente.
Cosa mi aspetto dal domani?
Mi aspetto di tornare a tifare davvero, con l’hot dog liofilizzato in una mano e la birra calda nell’altra, sul seggiolino scomodo che mi appiattiva le natiche. Quanto poi mi sarebbe mancato non lo sapevo.
Perché solo i tifosi sanno sfornare bombe emotive capaci di trasformare la più brutta delle partite, regalando un’autostima che in questa stagione tutti se la sognavano.
Nel mezzo del campionato con lo stadio silenzioso, la Lazio ha vissuto momenti interi di drama.
Ma chi dimentica quella Champions League! Quelle gare tutto cuore e zero logica. Il volo pindarico di chi è andato in casa del Bayern Monaco vivendo di speranza pur sapendo sarebbe morto disperato.
E non si accettano obiezioni. Non su questo almeno.
Per carità, tanto di cappello al percorso in Champions League, allo spirito di adattamento per la positività al coronavirus di quello o quell’altro, perché non è facile per niente.
Per il resto le obiezioni potrebbero pure essere accolte.
Il fatto che, per tutta la durata del campionato, c’è stato più interesse sui social nel cercare di capire che caspita di fine avessero fatto i 20 milioni per Muriqi rispetto ad altro, la dice lunga.
Dimostra ampiamente l’inspiegabile disagio in campo in certi match di Immobile & Co.
Quei momenti estremamente difficili, Sampdoria/Fiorentina/derby di ritorno tanto per citarne alcuni, che riescono a rovinare il ricordo del ritorno in Champions dopo anni. Con tanto di finale cringe.
Mi sono chiesta spesso, in alcuni di quei momenti, dove fosse finita la Lazio capace del calcio bello, quella che aveva zittito il Borussia Dortmund o la Roma nel derby dell’andata, che si era faticosamente riconquistata una corsa al quarto posto sopravvivendo a mesi di sfide, infortuni, tamponi e genomi strani. E quand’è che ha lasciato il posto a 90 minuti totalmente privi di logica e senso?
Che i quartieri alti in classifica se li sarebbero giocati le altre, forse, doveva essere prevedibile. E lo era non perché ci sia dietro chissà quale disegno oscuro come tanti vanno gridando, ma perché questi ragazzi in campo hanno giocato oltre il limite.
Minutaggio mostruoso di alcuni a cui non era concesso manco un turno di riposo. Non c’erano alternative valide, potevamo pure aspettarcelo, ecco la verità.
Il crollo dovevamo aspettarcelo.
Quello che mi spiace un sacco è leggere commenti duri nei confronti di certi giocatori biancocelesti in giro per il web. Perché alla fine hanno sempre cercato di dare il meglio.
Ed è un peccato che venga fatto pagare a Reina, esempio, il prezzo del fallimento quando è stato volutamente scelto di tagliare fuori Strakosha.
O a Patric/Hoedt pur sapendo in partenza che non saranno mai Sergio Ramos.
Effettivamente non mi impegno a nascondere le mie vistose simpatie.
Lo scotto dell’evidente mercato superficiale, è stato fatto pagare a chi non lo meritava.
A prescindere da simpatie ed antipatie.
C’è stato proprio tutto, in questa stagione. Partite clamorose, momenti iconici di trash, gioie, incazzature, sogni e delusione.
Cose che, una volta che inizi a ricordare, spariranno quando comincerà la prossima stagione.
Una rosa formata da qualche pippone ma anche da talento.
Ca va sans dire.
Ragazzi meravigliosi, ognuno a proprio modo, sia calcisticamente che umanamente.
E sono certa che fuori da Formello, chi andrà via, sapra’ ritagliarsi il proprio spazio.
Una squadra messa a dura prova, l’aereo contestato da Luis Alberto, i mille tamponi di Immobile, Strakosha col test del DNA, partite rimandate, partite concentrate in una settimana, spremuti come arance, caduti nel calderone dei social e nei disaccordi di Lotito.
Ma, alla fine hanno tenuto botta finché hanno potuto e soprattutto in Champions League pur consapevoli dei propri limiti.
E non vederli godere per un quarto posto SPIAZE PER I RAGAZZI.
Dopo averli seguiti per mesi su DAZN/Sky/streaming in romeno, domani sarà strano non imprecare più davanti ad una probabile formazione con Patric titolare.
Vasco Rossi cantava: "Sarà migliore dopo questa canzone".
Io, se davvero sarà migliore, non lo so.
So solo che un campionato così, chi se lo dimenticherà più!
So solo che dire VADO ALLO STADIO era ‘na cosa normale, ma dire RITORNIAMO ALLO STADIO sarà bellissimo.
Vero CTS?!
Simplemente, Xoxo.