UFFICIALE: Hoedt dal Southampton all’Anderlecht.
Ps, per inciso: non era proprietà della Lazio.
Francamente, quando un anno fa avevo sentito del ritorno di Wesley Hoedt, la mia faccia era tutta una smorfia alla "ma che due cog….niiiiiii".
Mi sembra l’espressione che riflette meglio il MOOD in cui avevo vissuto la passata sessione di calciomercato biancoceleste.
Ma che due balls infinite!
Io, davvero, adesso per scrivere dovrei ripercorrere tutti i momenti di questa stagione etichettata ad agosto come "la rivalsa di Wesley" e più mi concentro, più vengo avvolta dal vuoto cosmico.
Ecco, io mi concentro…mi concentro…
4 anni dopo: stessi sbagli, stesso Wesley
Un sostituto, non un +1. Hoedt non ha mai smesso di stare al centro delle critiche, anzi, si ritrova ancora addosso quelle di 4 anni prima.
Insomma, non c’ha sbugiardato ripagando a pieno lo scetticismo iniziale.
Poteva essere l’inizio di una favola, un capitolo pieno zeppo di romanticiSsssmo, tutti cuoricini e lucciconi agli occhi, però così non è .
Roma città eterna… finché dura.
E l’esperienza dell’olandese si conclude qui.
Era facile dedurlo dopo le lunghe valutazioni che portarono alla scelta di sfruttare il jolly per il cambio di lista campionato: rientrato Luiz Felipe, fuori Wesley Hoedt.
Le indiscrezioni avevano parlato di un ballottaggio tra lui e Musacchio.
Alla fine fu escluso l’olandese.
Complici di questo prematuro, ma anche no, ri-saluto, le giocate non proprio brillanti con annesse vaccate spalmate in tanti mesi e poco minutaggio.
La retroguardia biancoceleste ha bisogno di un profilo che sia un pilastro solido per il reparto già debole e Wesley non si è dimostrato tale.
Che poi Wes è tanto puccioso, caruccetto, ma in Coppa Italia nel match Atalanta-Lazio costata ai biancocelesti l’eliminazione, aveva messo in risalto i troppi errori, troppo trash imperdonabile una seconda volta.
Il tifoso ha la memoria corta quando serve è vero, ma non sono tutti Caicedo e la memoria s’allunga davanti alla reiterazione del reato.
Un ritorno dopo 4 anni, stessi sbagli, stesso Wesley. Non ha inciso positivamente, anzi, ne avrei da dire ben donde e, infatti, Inzaghi lo aveva chiuso nella ZONA ROSSA che è la panchina.
La seconda vita laziale di Wesley, dunque, sembrerebbe essere l’ultima.
Io, davvero, trovo interessante il calciomercato che fu fatto la scorsa estate, ma anche a gennaio.
Continua ad affascinarmi la totale impossibilità di prendere calciatori non destinati mestamente a fare la muffa.
Credo sia una specie di esperimento sociale.
Praticamente nessuno dei nuovi arrivati è stato capace di scappare dall’oblio della panchina. Nemmeno con la rosa mezza azzoppata. Benché meno Hoedt.
Ciao Wes, nonostante tutti i tuoi limiti, i takle assassini, la tua sregolatezza difensiva e scoordinato come pochi, continuerò a sostenere che la colpa non è tua se sei olandese ma non sei De Vrij. Anche se qualcuno ti spacciò per tale.
Ogni riferimento a proclama realmente esistito, è da ritenersi puramente casuale. Ma lo disse Tare!
Mentre noi, presumibilmente, abbiamo smesso passare da un Musacchio all’altro ogni gennaio.
Quanti Bisevac, Caceres e tutto il pipinaro, di cui si son perse le tracce…
E Wes resta comunque un discorso a sé stante.
Quattro anni passati tra l’Inghilterra e la panca del Celta Vigo e l’Anversa, senza mai accennare piccoli segnali di crescita professionale. Senza mai nemmeno una titolarità oserei dire e se sbaglio, allora ho bisogno di una lunga cura di fosforo.
Gira che ti rigira, le decisioni di Tare sono state sempre tappezzeria e mai rinforzi.
Oltre la mancanza di idee, posso capire tutto e, forse, capisco la pressione nel dover trovare di corsa un difensore low cost. Ma avremo pur avuto il diritto di sentirci le balls frantumate?!
Mi è venuto l’incubo di rivedere Novaretti!
17 milioni, con buona pace del Southampton, saluto e c’eravamo fatti la nostra vita.
Nella vita però, mai nulla è definitivo tranne le tasse, l’ho imparato soprattutto in questa pandemia infinita, nei lockdown stremanti e l’ho imparato pure da una cosa superficiale come il calcio. (Raga’, paragonato alla pandemia mondiale il pallone è roba superficiale e lo dico TOTAL POLITICALLY CORRECT) .
State attenti perché "ceduto a titolo definitivo", potrebbe significare solo "arrivederci" e le cessioni biancocelesti pullulano di Fortuna Wallace.
Ragni dal buco? Ne cavi quanti ne vuoi.
Immaginate un acquisto veloce, dell’ultimo minuto a prezzo contenutiSSimo….
Ma che ve lo devo dire io certe robe?
(Ovviamente scherzo, c’è Sarri. Vero?)
Simplemente tuyo, Xoxo.