Che partita si aspetta?
"Difficile, il Cagliari è una formazione superiore per valore rispetto ai risultati che ha ottenuto finora. Poi hanno cambiato tecnico, potrebbero avere una reazione emozionale. Una gara complicata, non dobbiamo aspettarci niente di facile".
I tre di centrocampo sono adatti al calcio che chiede?
"Abbiamo dei quinti a cui stiamo cercando di far fare i terzini. Abbiamo mezzali abituate a una punta e mezzo davanti. Chiediamo qualcosa di diverso, sono 3 giocatori che hanno grande dinamismo, magari senza punte di accelerazioni. Ma è più una questione mentale che fisica. Tutti pensano che sia un grande dispendio pressare alti, in realtà se la squadra è corta si corre di meno. Con il Milan noi abbiamo corso e accelerato più di loro, visivamente non si è visto, la sensazione era diversa. Un discorso di distanza e lunghezza. I nostri 3 a centrocampo sono giocatori di qualità, e io penso che i calciatori di qualità si possano adattare a ogni modo di giocare".
La società la sta supportando?
"Io non mi sento in difficoltà, anzi, ho visto passi in avanti giganteschi a livello tattico. Qualitativo no. Noi dobbiamo fare un percorso, abbiamo cambiato tutto, piano piano dobbiamo adeguarci a un nuovo modo di pensare. Non è un modo diverso di giocare, ma di pensare. Abbiamo bisogno di tempo. I ragazzi sono applicati, l’ultima partita mi ha dato dei segnali dal punto di vista tattico, non qualitativo, lo ripeto. Non mi posso sentire in difficoltà dopo due partite contro squadre che sono minimo alla pari con noi dal punto di vista tecnico ed ecomomico. Non c’è bisogno di nessun supporto in questo momento".
Come stanno i giocatori? Che aria c’è nello spogliatoio?
"Stanno bene, c’è aria di grande disponibilità. Poi tra la disponibilià e la totale comprensione ci sono dei passi da fare. Stiamo cercando dei riscontri oggettivi dal punto di vista fisico, vogliamo creare dei meccanismi che ci diano dati oggettivi"
Come vive la vigilia con il Cagliari dopo quanto successo a San Siro? Basic a che punto è?
"Basic nella precedente squadra giocava in maniera molto offensiva, non faceva il centrocampista di interdizione, anzi, tra i 3 del Bordeaux era quello che si inseriva di più. Stiamo provando a inserirlo, è un processo un po’ più lungo rispetto ai calciatori più esperti, agli italiani e chi era già in Serie A, dove si intende il calcio in modo diverso. Sono percorsi per questi ragazzi leggermente più lunghi. Io la vigilia la sto vivendo bene, sapendo che sarà una gara difficile. Il campionato italiano sta tornando a essere di alto livello di difficoltà, ho già detto che penso su San Siro. Ho pochi mezzi per potermi difendere in giustizia ordinaria, cercherò di sfruttarli tutti".
Le dà fastidio la smania dell’ambiente di volere tutto subito? Manca un po’ di pazienza?
"Io non cosa intende per ambiente, l’ambiente a Formello lo vedo molto tranquillo, concentrato sul lavoro che dobbiamo fare. Poi non so per ambiente cosa si intende".
Che passi in avanti ha visto a Istanbul?
"Passi in avanti tattico, non qualitativo. A livello mediatico le partite vengono valutate in base al risultato, sono pochi a poterlo fare. A livello tattico più corti, baricentro più alto, siamo stati più ordinati. Questo è il passo in avanti che ho visto".
Gli errori dei calciatori legati alla paura o superficialità?
"Nei miei dettami non c’è che se ti presenti a tu per tu col portiere la devi buttare fuori, né che se stai a mezzo metro dalla linea della tua porta la devi buttare dentro… Non capisco la logica di questa considerazione. Abbiamo sbagliato dal punto di vista tecnico, due-tre conclusioni da fare in altro modo. In questo caso i dettami tattici ed emozionali c’entrano veramente poco. La squadra ha giocato su un campo difficile, è entrata in campo con personalità, i primi 20 minuti sono stati nettamente a nostro favore".