Il day after la clamorosa debacle di Verona, emergono alcuni dettagli circa le parole che Maurizio Sarri avrebbe rivolto alla sua squadra (perlomeno secondo Il Messaggero).
In particolare, si rivela che durante la scorsa settimana, il tecnico ha avviato una serie di colloqui individuali cercando di lavorare sulla testa dei calciatori, chiedendo loro in modo esplicito se volessero la sua, di testa. Raccolto il favore della squadra dunque, è ancora più inspiegabile la sconfitta di ieri.
Le parole al termine del match negli spogliatoi sono inequivocabili:
"Io mi vergogno. Così non può andare avanti: non vincete perché vi chiamate Lazio, ma se vi impegnate. È una questione di mentalità, innanzitutto. Se giocate così, vuol dire che non vi sto entrando dentro. Guardiamoci in faccia e risolviamo ogni problema. Chi vuole sposare il progetto resti o altrimenti fra due mesi può andar via".
La paura del tecnico toscano è che questo sia un gruppo valoroso, si, ma ormai logoro di età e motivazioni essendo stato spremuto fino all’osso dai cinque anni di Simone Inzaghi. Il dubbio è che ciò che davvero occorra sia una rivoluzione più profonda della rosa, con elementi giovani ma pronti.
Il mercato dovrà dunque ricoprire un ruolo fondamentale per la riuscita del progetto, ma siamo solo a fine Ottobre e c’è un campionato intanto da raddrizzare: a questo scopo il ritiro imposto fino a Mercoledì ha lo scopo di chiarire chi se la sente davvero di rimettersi in gioco cancellando tutto ciò che si è ottenuto in passato, e chi invece preferisce cercare nuovi stimoli altrove… Magari a Milano.