Sono stata indecisa sullo scrivere o meno questo parere. Per un momento ho ritenuto che forse non scrivere nulla sarebbe stato il modo migliore. .
Poi, però, ho pensato che non scrivere nulla non avrebbe cambiato le cose, il baraccume social prosegue lo stesso e tanto vale approfittare per esprimere una mia opinione. Tanto un’opinione in più o in meno, cosa volete che cambi.
Premessa: io NON ho visto una Lazio di mer*a e nell’esatto momento in cui è stato interpellato il/La VAR per l’intervento di Danilo Cataldi, ho provato solamente un senso di disagio, ma non avevo alcun sentore di sconfitta.
In qualsiasi modo l’avesse confezionata Allegri, anche nel sacrosanto diritto di mettere in scena il catenaccio (Bella pe’ Reja), qualunque cosa avesse fatto sarebbe stata opportuna davanti ad un attacco senza attaccante. Con buona pace di Pedrito che s’è dannato l’anima. Te quiero mucho Pedro.
Perché una Lazio senza terminale offensivo è semplicemente inaccettabile e mai, mai può essere un argomento da trattare con superficialità in materia di calciomercato.
Sarri ha fatto le scelte giuste, penso abbia realmente raschiato il fondo del barile cercando di non oltrepassare i limiti della decenza.
E, caro Igli Tare, non mi sogno nemmeno lontanamente di scagliarmi contro Muriqi. È stato sottoposto a ridicolizzazioni inimmaginabili, ma IO non lo giudicherò mai perché non ho alcuna intenzione di colpevolizzarlo per giustificare le TUE scelte. Ecco, caro Igli, mo’ t’ho detto.
Del resto..
Dal punto di vista estetico non si può certo dire che la partita sia stata uno show appagante, anzi, totalmente priva di pathos e decisa da due stronzatelle individuali.
But…se devo dirla tutta con sincerità e senza esagerazione, per i primi 25, 30 forse, minuti ho intravisto il SARRISMO con una Lazio asfittica, dai ritmi affatto compassati.
Per mezz’ora l’ho apprezzata quella Lazio ed ho avuto davvero l’impressione di poter scardinare il catenaccio bianconero.
Bene, questo mi è piaciuto per poterlo accantonare con un -ok, adesso voltiamo pagina- e, da tifosa incazzosa, il pensiero di un vice Ciro capace di buttarla in rete, mi fa mangiare i gomiti.
Eh sì, lo so che gestire una squadra di calcio non è una robetta da poco, che dietro ci sono soldi, interessi, contratti, procuratori, quello che vi pare, ma a questo giro è inutile continuare a parlare di minchiate.
Sono due semplici fattori che avrebbero dovuto essere considerati:
1- Impensabile che Immobile possa giocare tutte le trecentordici gare in programma. Con annessa scassalcazzaje Nazionale.
2- Muriqi non è un giocatore da Serie A. Non è adatto, non può sostenere il campionato italiano. E dicendo questo, cerco una gentilezza che forse gli è dovuta.
Io provo imbarazzo quando non riesco a vedere nelle cose nemmeno un grappolo di razionalità.
Ed ora le leggerezze commesse in lungo e in largo, rischi di pagarle pure la prossima settimana.
Non fare un tiro in porta contro una Juve che non è certo la creatura di Allegri che ricordavamo, non è cosa da niente.
E se non ce pensa Ciro, con buona pace di Pedrito che se sbatte l’anima, non ce pensa nessuno. Quando ho letto il tweet di Muriqi -morto mentalmente-, ho pensato fosse davvero arrivato il momento per Igli Tare di ammettere la sua colpa. Perché il disagio è dilagante.
Auspico che Vedat possa partire a gennaio e me lo auguro per lui, senza fare battute stronze ad alto contenuto cringe.
Sarri ha scelto il Pirata come ultima spiaggia, quando si è reso strettamente necessario e così facendo, non ha mostrato una totale assenza di sensibilità.
Non ha avuto il pelo sullo stomaco di addentrarsi buttando nel baratro un giocatore "mentalmente morto" per sua stessa ammissione.
A prescindere da tutto, l’impossibilità di stare senza Immobile, anche solo per una partita, non è certamente il modo migliore per ambire a chissà quali obiettivi.
Ma io non posso pretendere lucidità da un Vedat Muriqi che nel giro di un anno è passato dall’essere tra gli esborsi più onerosi dell’era Lotito al nulla cosmico.
Io la lucidità la ESIGO da chi, seduto sulla sua sedia dietro una scrivania, ha la responsabilità di decidere quali giocatori portare a Formello.
RIGORI
Non mi va di parlare del rigore, come ha detto Sarri: "episodio del rigore… lasciamo perdere".
Ma Cataldi non doveva comunque scivolare là ed ha pagato pegno.
L’arbitraggio non mi è piaciuto, Di Bello mi ha fatto salire il reflusso gastroesofageo.
Nonostante io stra-ami Reina e mi sperticherò per difenderlo nonostante sia impopolare la mia presa di posizione, il portier-ONE ha fatto comunque la stronzata della serata.
Cose che capitano ma, con tutta la lunga carriera alle spalle, speravo non gli sarebbe capitato mai.
"Altrimenti saremmo solo macchine". Dopotutto.
Di Bello ha un intuito arbitrale discutibile, ha fischiato nel caos, dispensato cartellini gialli -a chi tocca nun se ingrugna- senza una linea.
E paradossalmente una delle cose che ha più influenzato la partita è stato l’arbitraggio, l’unico a fare show è stato proprio Di Bello e lo dico senza polemizzare dopo una fase iniziale piena di commenti indignati.
Poi la tifoseria si è fatta facilmente ‘veicolare’ ed ha ripreso a perdersi nelle dinamichelle trash che vogliono commenti cringe contro Pepe Reina.
The show must go on, e in generale è vero. Ma ci sono i giusti modi.
E pretendere di vincere senza uno che segna, è un modo disperatamente sbagliato.
Let It Be, o nel mio caso, Let It Cri.
Simplemente, Xoxo.