No, scusate, ma quanto è bello Pedro? E’ calcisticamente bellissimo. Sarà che ormai gli acquisti di Tare sono così standardizzati che quando vedi qualcuno leggermente diverso gridi allo stupore, però io lo trovo davvero splendido.
Del resto…
Fatta questa doverosa premessa, una domanda mi sorge spontanea: il cavallo di ritorno, fa o no ‘na brutta fine?
Ed è facile immaginare dove il mio discorso voglia andare a parare.
Quei capelli stupendi, il sorriso timido, i piedi pazzeschi, pazzesco, per i miei gusti pazzesco. Così pazzesco che quasi quasi temo possa finire per omologarsi agli altri e diventare la copia di mille riassunti, nessuna rarissima eccezione alla triste regola.
FELIPE ANDERSON, il figliol prodigo, il "cavallo di ritorno". 
Non amo molto le minestre riscaldate, a meno che non si chiamino PIPE.
Anche solo per sapersi distinguere in un mondo di pettinature estreme e tatuaggi cafoni, con l’umiltà si è guadagnato il mio rispetto perché in genere,  quando sono giovanissimi sotto le luci della ribalta, diventano cloni malfatti di Balotelli e le riviste gossip ce li fanno puppare per mesi con la loro arroganza. 
Per il suo essere poco appariscente fuori dal campo, il fatto che abbia tagliato subito il giochetto, mi ha generato dal principio una certa soddisfazione, lo confesso.
Oh, Pipe è il mio BEST, eh, lungi da me voler essere stronza. 
Felipe, dopo quasi due mesi di critiche sui social, dopo che mi sono sperticata in mille arringhe PRO ANDERSON, si è sbloccato e mi sono tolta st’altro peso dal cuore! 
Un assist bellissimo per evitare di cadere in catalessi al momento clou della performance.
Cioè, fondamentalmente tante chiacchiere, tanti discorsi, tante introspezioni quando l’unico problema sostanziale è che un calciatore funambolico manderà sempre a fottere i crismi della staticità.
E’ bastata giusto una serata, una manciata di minuti e guardate come è tornato il sorriso sulle labbra del brasiliano.
Comunque a ‘sto giro deve aver fatto il planning, studiato il manuale della seconda chance formelliana nei minimi dettagli. 
Proprio Felipe Anderson ha parlato nel post partita di Lazio-Genoa, vinta 3-1 dai biancocelesti. Queste le sue parole, rilasciate ai microfoni di Lazio Style Radio:
«Io provo sempre a dare tutto per la squadra. A volte non mi riesce, ma ciò che conta è la squadra e il collettivo. Oggi è stata importante la vittoria».
Per concludere, sappiamo tutti, lo so io e lo sapete voi, che stiamo solo perdendo del tempo, queste critiche nei suoi confronti sono tutte scene preparatorie in vista della scena madre. 
Ogni sua "assenza" in campo, ci preparea inevitabilmente al ritorno con la fanfara.
Felipe semplicemente è.
E io sono sicura che tornerà a farci sognare, a sgasare per il campo, a regalare gioia e gaudio come qualche anno fa. 
I’m waiting for you.
Sai che me fido.
Simplemente, Xoxo.
 

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