Quando Dio vuole palla entra in rete. (Vujadin Boskov).
Lessi distrattamente questa frase non so dove, non so quando, però me ne innamorai perdutamente. E mi sono così presa la briga di rimodellarla in base al mio sentire.
Ho visto Felipe Anderson segnare di testa, raga’, il resto del tempo l’ho scordat o.(CIT. Io-ultlma romantica).
Quando pensi che Sarri abbia già ampiamente grattato il fondo del barile della panchina praticamente vuota e non possa matematicamente fare nulla oltre che imprecare malamente per l’infortunio di Pedro perché tutto il peggio già è successo, arriva un lampo di Cabral. Un ragazzo con la faccia simpatica, uno strano oggetto misterioso dal quale non sai cosa aspettarti.Lascio il giudizio sospeso, “c’è tempo domani”….
La partita di domenica sera è stata un mix di tante storyline cucite assieme. Un po’ come RIVERDALE su Netflix. E così ve la voglio raccontare, decidendo scientemente di compartimentare.
CAPITOLO 1: Tare
«Quarto posto? Ci pensiamo a Marzo».
Tare ci ha deliziato con una versione stagionata delle solite promesse mentre avevo ancora la digestione del risotto al taleggio del pranzo in corso, sperticandosi ovviamente ai microfoni di DAZN.
Vi prego, distribuiamo i tempi parola come in Parlamento, almeno evito l’effetto reflusso gastroesofageo. Perché mi sembra di ascoltare sempre la stessa chiacchiera carente di quel minimo buon senso.
CAPITOLO 2: Memento audere semper
Ma lasciando da una parte Tare affamato di visibilità, dalla Dacia Arena mi porto via una parola: AUDACIA.
L’ho detto proprio io, oh. E non badando alle dichiarazioni ruffiane del DS biancoceleste, ho visto la Lazio bombardata da assenze pesantissime e mi rammarico solamente del fatto che l’audacia -appunto- non venisse premiata e la banalità sì.
CAPITOLO 3: RAMOS.
Più fastidiosi di Tare, comunque, i commenti e quel ridicolo siparietto sui social a cui ho, ahimè, assistito. E mi riferisco a LUIZ FELIPE-Betis Siviglia e robe del genere. Che li vorrei proprio vedere senza Luiz Felipe, pensando ad una difesa senza Luiz Felipe, se rimarrebbero DAVVERO soddisfatti o terrorizzati.
Sul podio delle cose più noiose di domenica sera, ci metterei il barbaro coraggio con cui Tare difende la propria linea di pensiero e, ANCORA UNA VOLTA, il branco che si è dilettato nei pollai, ingiusti peraltro.
L’errore fa parte di questa nostra condizione umana, “altrimenti saremmo solo macchine”.
Luiz ha conservato quel briciolo di dignità che lì dentro lo distinguerà dai social. O almeno spero.
A parte il fatto che il gusto è qualcosa di soggettivo, e personalmente trovo molto più intrigante Ramos/Patric come duo che tre quarti di quegli altri smandrappati che Tare ci ha propinato negli anni presentati manco fossero NESTA BIS.
A rompere la minch*a contro Ramos hanno iniziato, io spero non sia così fesso e saggiamente non abbocchi replicando alle fregnacce. Anzi, spero risponda sul campo togliendo sadicamente qualche like al baraccume.
E continuerò sempre ad ADOVAVE Patric, mi diverto male al pensiero dei fegati che implodono mentre lui fa il difensore. Pore stelle ‘sti profili FAKE che non ci dormono la notte per spargere odio e nefandezze.
CAPITOLO 4: In Sarri I Trust.Sarri
Non SARRISMO, but simplemente SARRI.
Il comandante c’è, i suoi ragazzi hanno risposto.
Il mister ha chiesto alla squadra di reagire a fronte dell’assenza penalizzante di Ciro Immobile e all’uscita di Pedro. Contro l’Udinese così impattante, fisica, grezza, serviva carattere e zero fronzoli.
Il botolone era pronto a risucchiare tutto ciò che di buono si era visto ad Oporto, le trappole sparse qui e lì, assenze, Europa…. insomma, cadere malamente sarebbe stato facile.
Mentre Pedro era in preda agli spasmi muscolari, la Lazio rispondeva a Sarri.
Era palese che l’avesse imbeccata pur di dar vita all’ennesimo ‘11 contro 11‘.
I biancocelesti sono simbolo di resilienza, così come commentai dopo il Porto. Out Immobile, PANICO, ma nessuno si ferma e si butta nel mischione pure Cabral.
Ha tutta la vecchia guardia dalla sua e MAU se n’è accorto da mo’.
-Andate pure avanti in questa direzione, unitamente tutti insieme-, ho replicato palesando di aver capito l’antifona. Siccome qui non si può contare sul calciomercato, il carattere è l’unica cosa a disposizione ma che vale più di tutto.
E non poteva che pensarci Sarri ad asfaltare la cricca del disagio, rispondendo clamorosamente con Patric vice Acerbi, coraggiosamente spingere ANDERSON a falso nueve.
EPILOGO: E TU CHE LAZIALE SEI?
Dipende da cosa e chi vuoi sentire.
Tifosi raffinati, con un certo cuore pulsante, hanno lasciato da parte da mo’ i travasi di bile, hanno capito che qui “questo passa er convento” e lo e lo è da un ventennio quasi.
Io ho smesso coi famosi e sopracitati travasi di bile a fine gennaio, penso a tifare, la mia rabbia ha un indirizzo ben preciso e non è quello di Luiz Felipe. E voi?
Altri tifosi, invece/ahinoi, ascolteranno profili FAKE grezzi e di bassa lega…
Venghino siori venghino: più gente entra più trash se vede.
Simplemente, Xoxo.