Possiamo dare un riconoscimento a Ciro Immobile, per cortesia? Una targa da mettere sul caminetto, un premio per la resilienza, che ne so. Se non altro per aver smorzato 5 secondi il baraccume, basta che venga premiato perché se lo merita proprio.
Che siano tutti interessati ai likes, al disagio social pure quando si vince, poco m’importa, vi dirò.
Non è né la prima, né l’ultima partita in cui mi dovrò sorbire la poraccitudine di certi commenti.
Ma, in un contesto così traboccante di trash, mi basta che qualcuno sia meno irrazionale degli altri per farmelo andare a genio.
Ai Manganiello che hanno il coraggio di accusare di simulazione Zaccagni ed intervengono a sproposito, preferirò sempre la proprietà di incazzatura alla Luis Alberto.
Ma poco mi importa: questa è la settimana del derby.
La verità è che quando si tratta di partite dal potenziale grottesco dietro l’angolo, forse a stare sulle spine si ha anche ragione.
Ce le ricordiamo tutti le piccole sfumature “coglionagente“, i minuti passati faticosamente arrancando alla ricerca del modo migliore per scaricare squadre come il Chievo senza riuscirci.
In quei casi era difficilissimo trovare scuse e commentare con ammirabile pacatezza.
Che a qualcuno possa dispiacere non vedere una goleada contro la terzultima in classifica ci sta e che si possa leggerla come una mancanza di concretezza pure.
I tre punti però sono arrivati, quinto posto in classifica in barba alla zona brutta dove hai ristagnato per parecchio tempo. Quando di gioia gaudio ce ne stava poca o, almeno, ad intermittenza.
Sarri aveva chiesto pazienza, aveva chiesto fiducia e pian piano, seppur non SARRISMO è quantomeno Sarri.
Il SARRIANO TOCCO ed in tanti mi hanno ampiamento dimostrato che i più insospettabili, Patric per dirne uno, a furia di andare con lo zoppo, hanno imparato a zoppicare. (Nel senso buono).
Oltre le mie solite accorate arringhe PRO PATRIC, lunedì sera Immobile scriveva la sua storia e con una rete, non solo ha sfiorato le alte vette biancocelesti, ma ha superato in un colpo Atalanta e Roma. Mentre Mourinho avvelena i pozzi.
Il Venezia aveva bisogno di 3 punti, non è stato arrendevole mentre affilava il coltello tra i denti.
È mancata la brillantezza, ho passato minuti in preda alla noia traboccante, ma conta il percorso il resto è chiacchiera.
Buona partita dei big, sarebbe servito forse qualcosa di più però, col minimo sindacale, la Lazio ha strappato una vittoria.
Una PESANTISSIMA vittoria dopo una domenica pomeriggio che aveva regalato risultati inaspettati tra Bergamo e Udine.
La creatura di Sarri non è caduta nel trappolone del lunedì, della terzultima in classifica, ha fatto il suo e lo ha fatto in pieno rispetto delle idee del suo mister.
Tare ha provato per mesi a rigirarsi la frittata dicendo che “per arrivare fino a lì ci vuole un percorso“, ma SE interessa REALMENTE arrivare, prendi, parti e sfrutti l’occasione del calciomercato di riparazione per RIPARARE alle minch*ste fatte in precedenza.
Non vai a sminchiare i 31 giorni che compongono gennaio per far tesserare Kamenovic, o per prendere in prestito un dimenticato Cabral.
E’ che a Igli senza un microfono di DAZN davanti, non interessa nulla, è questo il problema.
E tanta gente ha tentato di accusare Sarri, si è lamentata perché mancavano i risultati o quelli ottenuti non andavano a genio, peccato che il tecnico toscano non aveva mai promesso lo Scudetto e non aveva mai taciuto le frenesie di mercato.
Serve altro per capire quanto era falso ‘sto #Sarriout?
Ps. Vi volevo avvisare che ho adorato i vari scazzi di Luis Alberto.
Qualcuno lo avrà trovato inopportuno, coatto e tutto quello che volete, ma mi dà sempre l’idea di essere vero.
E spesso mi fa pure tenerezza mentre cerca di limitare le imprecazioni dopo il cartellino a Zaccagni e la sostituzione.
Mi piace che si lanci in reazioni ad effetto e non se ne privi solo per compiacere gli altri, mi piace che non abbia pudore nel mostrare le EMOZIONI e mi piace soprattutto che le abbia.
Simplemente, Xoxo.