Sono così abituata al trash, che non vedo più il trash.
Ho ben presente il sorriso compiaciuto di Claudio Lotito.
Era esattamente la faccia che avevo in mente prima di iniziare a commentare l’ultimo dei tanti “piccoli fuochi” esploso in questi giorni passati a suon di comunicati, la voce del popolo laziale.
Lo avevo detto più volte che mi sentivo confusa e disorientata per essermi scoperta a concordare con il patron capitolino, non lasciata sola in mezzo a tanto sbigottimento per l’arrivo di Sarri, ho capito presto che la benevolenza però ha un limite di tempo.
Non si ferma al ” V’ho portato l’allenatore”.
Oggi ogni cosa è tornata al proprio posto, Claudio ha detto cose che non ho apprezzato POR NADA e, quindi, so che va tutto bene dentro di me.
So che la spaccatura tra tifosi e dirigenza non s’è mai risanata, che si è cercato al massimo di nascondere la polvere sotto il tappeto, eppure leggendo quel “non entriamo allo stadio” non mi capacito, vi giuro, dovrei averci fatto il callo e invece ogni volta mi sconvolgo.
Perché ogni volta la storia si ripete. Il passato non segna e non insegna.
Sulla parzialità di alcuni commenti su Facebook potremmo scriverci un libro, farebbe cagare USUAL anche se arrivasse Harry Kane, ma Lotito mi fa sempre ricordare fin dove si può arrivare per non accettare di fare un passo indietro.
E questa frase pronunciata proprio dal patron capitolino, direi che è davvero il riassunto di tutto:
“Il danno viene fatto alla Lazio, non certo a me”.
Ed eccolo di nuovo il “padre-padrone-patron”, quello che o te magni ‘sta minestra, senza nemmeno un moto empatico, senza nemmeno una gigionata a favore di telecamera.
Cosa ha portato, anzi ri-portato, all’ennesima guerra fredda?
Dapprima ci fu lo scontento per il mercato invernale dal quale, sia tifosi che lo stesso Maurizio Sarri, si aspettavano qualche rinforzo e non Kamenovic.
Adesso, a pochi giorni dal pareggio casalingo contro il Torino, gli ultras hanno fatto sentire la propria voce a causa dei prezzi ritenuti troppo alti.
Per la partita contro il Milan la Lazio ha rilasciato il listino ufficiale: le curve e i distinti 40 euro, la tribuna Tevere 60 euro, la tribuna Monte Mario 110 euro.
Il comunicato di risposta è stato durissimo:
“Adesso basta, vergognatevi tutti, società di indegni! 40 euro per una curva per Lazio-Milan, 60 la Tevere…Prezzi che sono un insulto al tifoso laziale, quello che c’è sempre stato, in casa e in trasferta e che di certo non viene solvato alle partite di cartello. Allo stadio vacci da solo”.
La Curva Nord ha già spiegato che non entrerà:
“Appuntamento alle ore 15 a Ponte Milvio, con sciarpe, bandiere e vessilli biancocelesti. Alle 19,30 ci sposteremo fuori la Curva per sostenere la nostra Lazio. Tutto per la Lazio, niente per Lotito”.
Mi pare sempre più evidente che chi bazzica i corridoi di Formello entri a far parte di un mondo a sé, totalmente disconnesso dalla realtà. Un mondo dove funziona tutto al contrario. Un mondo dove le peggiori idee vengono portate su piazza.
Cioè, in una domenica che potrebbe permettere alle persone di godersi un big match allo stadio, chi staziona sornione alle alte cariche societarie ormai da lustri senza che – stranamente – concluda nulla o quasi, seriamente voglia puntare il dito contro la tifoseria.
E asserisco ciò per la motivazione fornita di fronte al caro biglietti: la Lazio negli anni ha promosso prezzi più bassi rispetto alla media degli altri grandi club, che i suoi abbonamenti hanno sempre avuto prezzi fissi e percentuali di costo inferiori, che le promozioni del passato non hanno sortito grandi effetti in termini di presenze, che l’affitto dell’Olimpico ha dei costi che la biglietteria non coprirebbe.
E così tutto ricomincia da capo, come un vecchio ritornello ascoltato milioni di volte in un ventennio.
Spaccatura totale tra tifosi e dirigenza.
L’argomentazione della società capitolina è sicuramente “studiata” non lo metto in dubbio, ma in vent’anni quante ne abbiamo, e quante ancora ne sentiremo, figuriamoci…
I tifosi, dal canto loro, ricordano che la società non ha aperto una campagna abbonamenti e che acquistando un singolo evento si è speso molto di più.
Se la versione raccontata dal patron sia reale al 101% non lo possiamo sapere, certo.
Non sappiamo se effettivamente le cose stiano realmente così.
Possiamo dubitare anche di questo, ma il “caro biglietti” arrivato proprio ora che la classifica non sta andando granché bene, COL CAVOLO avrei sparato in piazza ‘sto prezzario.
Non mi pare che il copione sia diverso da quello recitato, pure male, durante le varie sessioni di calciomercato ed è ESATTAMENTE il motivo per cui la sua presenza lì (quella di Lotito), per qualcuno non ha senso.
Non mi sembra un concetto particolarmente strano da capire: almeno vienici incontro, Cla’.
Tra i corridoi di Formello vivono una realtà totalmente distorta e cercheranno di minimizzare, di far passare i tifosi come irragionevoli, magari a favore di microfono DAZN.
Vorrei dire a Lotito quanto sia OVVIO che il danno venga fatto alla Lazio, pure in termini di spettacolo, but, con “danno” intendesse un reale “danno” che va a ledere pure la sua immagine. A ‘sto giro terribilmente.
Anziché stranirsi per “danno alla Lazio non a me“, palese frase usata impropriamente, ad una certa, farei due RAGIONAMENTI della serie “avrò sbagliato in qualcosa?”.
Perché se l’intera voce del popolo biancoceleste si alza contro di te, forse sì Claudio, qualcosa l’hai combinata.
Poi ognuno sia libero; di dissociarsi dai comunicati o di farli propri.
Ma quando Igli andrà sfonderando la lista delle minchiate nel pre-partita per lagnarsi dei laziali, rispondesse direttamente al supporters biancoceleste medio perché, nonostante l’italiano stentato, il becero tentativo di svicolare c’è chiaro lo stesso.
Ps. Sta diventando tutto di un noia che metà basta e parlano, e scrivono, e mormorano di RIVOLUZIONE.
Io continuo a pensare che l’epilogo sarà scontato dopo mesi di indifferenza, reazioni blande e sceneggiate, senza che qualcuno si sia sbattuto a dare mezza dimostrazione manco a Sarri.
Per farci ricredere totalmente ci vuole ben altro e 40 EURO come prezzo minimo, sinceramente è davvero un brutto gesto.
Simplemente, Xoxo.