Spesso penso che non c’è niente di più paradossale del calciomercato biancoceleste. 
E, casomai ce ne fosse stato ancora bisogno, anche a gennaio abbiamo avuto l’ennesima riprova. 

Un mese pieno zeppo del nulla cosmico unito al vuoto, dove di quei pochi nomi fatti da Sarri si è parlato frettolosamente pur di correre a tesserare Kamenovic.

Cioè, a parte che premetto di aver mescolato realtà e fantasia unendo aneddoti della storia Formelliana a parti romanzate parlando di Muriqi a Maiorca, ma ho passato pure venti minuti a investigare leggendo stralci per desumere teorie sui vari calciatori in prestito.

Ma come, Igli Tare non è mica quello che va in brodo di giuggiole ad ogni trattativa comclusa? 
Che si lancia in lodi entusiaste nei confronti delle sue intuizioni? 
Che si prodiga in elogi su “scommesse” , su quanto sono bravi e belli i giovani semisconosciuti e su come gli altri dovrebbero prendere esempio dagli ultratrentenni a parametro zero? 
Com’è che tutta questa euforia non si vede  quando si tratta di piazzare gli “esuberi”?

Da anni seguiamo inutili drama con infimi sputtanamenti e con i mille dubbi su questo o quello.
Lo capisco che Muriqi o Vavro stiano sulle balls, mi è chiaro da un bel pezzo. 
Ma quando li ho visti alzare i tacchetti per andare a cercare fortuna altrove dopo aver sopportato i monologhetti di Tare, una speranza anche sì, dai.

Tempo fa, Il Corriere dello Sport aveva dedicato un interessante paragrafo sulla situazione dei calciatori della Lazio in prestito in giro per l’Europa. 

GONZALO ESCALANTE
Fu ceduto a titolo temporaneo, fino al termine della stagione 2021/22 al Deportivo Alavés a gennaio.
Il centrocampista si sta rivelando l’uomo chiave della lotta alla salvezza per il club sull’orlo del baratro.
«Tocca a me segnare gol e sono molto felice. Sarà una battaglia ogni fine settimana, ma combatteremo fino alla fine» ha commentato lo stesso giocatore.
L’affare si era concluso con la formula del prestito con diritto di riscatto che si tramuterebbe in obbligo in caso di salvezza della squadra spagnola, per una cifra vicina ai 2,5 milioni. 

Da suppellettile a super star: VAVRONE
In Italia non vuole tornare -e va be’ me ne farò una ragione – il suo sogno è quello di continuare la sua avventura con il Copenaghen.
Il direttore sportivo della società danese Peter Christiansen, si è detto ottimista sulla permanenza di Denis: “Sono positivo, ma dobbiamo vedere se si arriva a quel momento. Se tutte le parti vogliono aderire, non ho dubbi che si possa trovare una soluzione, ma questo lo valuteremo più avanti. Sono state menzionate cifre diverse, e si sono mostrate un po’ troppo alte ogni volta”.

DO YOU REMEMBER JONY?
Anche Jony lasciò Formello a gennaio per volare in prestito allo Sporting Gijon fino al 30 giugno 2022, club dove aveva militato dove dal 2013 al 2016 e nel 2018. 
« Se dipendesse da me resterei qui per molti anni».
Nonostante le belle parole, l’avventura nella seconda divisione spagnola sembra nata sotto il segno della sfiga.
L’esterno aveva riportato, infatti, l’ennesimo infortunio.
Poche presenze e finale di stagione a rischio. Il suo ritorno a Formello aleggia già nell’aria da mo’. 

VIDA DA PIRATA: MURIQI
Assai migliore di una telenovela degna delle più grandi doti recitative di Alex Belli, è la situazione di Vedat Muriqi.
Tutto può cambiare da un momento all’altro e, se appena un mese fa il Maiorca aveva chiuso nettamente al riscatto, la permanenza di Vedat al club delle Baleari -OGGI- non sembrerebbe più così improbabile, come raccontato dal sito okdIARIO.COM.
La società maiorchina penserebbe di proporre una formula alternativa ai biancocelesti per pagare il prezzo del cartellino dell’attaccante. Un dilazionamento in quattro rate potrebbe essere la soluzione giusta per accontentare le parti.
Il giocatore, dal canto suo, resterebbe volentieri in Spagna.
Tutto questo però è condizionato alla salvezza della squadra allenata da Javier Aguirre.
“Non è vero ma ci credo”?

Magari sono strana io, anzi lo sono sicuramente.
Ma i teatrini imbarazzanti della “combriccola” li comincio a considerare normalità biancoceleste.
Non mi cruccio più, senza dubbio proprio.
Vavro però una mezza gioia alla fine me l’ha regalata, devo essere onesta. 
Idem Muriqi, ho apprezzato quando ha sfoderato un briciolo di calcio facendo qualche gol.
Soprattutto notando che non era stato solo Tare a spendere parole incredibilmente disfattiste sulla sua permanenza alle Baleari.

Meglio sorvolare in attesa che a giugno vada in scena l’epilogo dei loro percorsi costellato da immancabile trash.

Perché sarebbe fin troppo facile sparare a zero ed io voglio almeno il trash. 
L’unica cosa che non penso, al momento, è che sarà facile raggiungere un accordo. 

Vi dirò, da una parte la cosa mi turba e mi causa reflusso gastroesofageo, dall’altra sarebbe un baraccume irrinunciabile, una lotta tra colossi: il riscatto di Vavro/Muriqi  VS prezzo fissato da Lotito.
Chi la scamperà nell’epica trattativa finale?

Simplemente, Xoxo.

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