È palese che sia un bersaglio facile ed è facile sceglierlo come bersaglio, era un ragazzino senza carriera alle spalle che calcisticamente deve tutto alla Lazio.

I social mi offrono sempre un fedelissimo spaccato della tifoseria.
Perché se è vero che in quel di Formello non c’è mai nulla di nuovo, è vero anche che in giro non è che la situazione sia meglio, anzi. 
Negli ultimi tempi apri Facebook e ti trovi Luiz Felipe su ogni commento iroso manco vi avesse investito il cane.

Questione di contratto, questione di chiacchiere inutili, fuffa indesiderata, baraccume molesto, Fracazzidavelletri convinti di avere le verità in mano al punto di dirselo da soli.
Peccato che, spesso, le notizie mi sembrino ben distanti dal reaL WORLD, ecco.
Ed è francamente preoccupante vedere con che aggressività scattino delle molle, che le persone non si facciano scrupolo alcuno quando si tratta di qualche calciatore che magari sta un po’ più sulle balls rispetto ad un altro.
Se ci fosse almeno coerenza sarebbe già qualcosa. 
E invece, come sempre, vale la legge del “dite quel caz*o che vi pare, tanto c’è libertà di stampa”. Sput*anano in mondovisione “confidenze” su trattative pur di avere un proprio tornaconto prendendo a pesci in faccia chiunque e guai a dire il contrario. 
A questi tutto è concesso, ovviamente, e tocca pure ringraziarli se ci degnano di riportarci una news di calciomercato.

Intanto se Luiz Felipe sbaglia mezza virgola merita i peggio insulti.
E chi lo insulta va compreso, spronato, motivato e – soprattutto – supportato dai likes.

La vita è tutta una questione di tempo.
“Ogni cosa ha il suo tempo” recita un vecchio detto ed il calcio non è certo da meno.
C’è il tempo che ci siamo sciroppati quell’accollo insostenibile di difesa e c’è il tempo che forse non vuole aspettare tempo.
Il tempo è scaduto. La dirigenza capitolina sarà chiamata al tavolo delle trattative con la premura di sciogliere il bandolo della matassa con gli agenti del brasiliano.
Il rinnovo contrattuale pare sia diventato oggetto di gossip spicciolo, ancora una volta si è arrivati allo show a favore di social .
La Lazio potrebbe perdere a parametro zero RAMOS MARCHI.

A me dispiacerebbe, pure perché è troppo la versione 2022 di Stefan De Vrij.
Pensiero che sta diventando per me molesto.
Che, per carità, Luiz avrà i suoi difetti pure lui, nessuno lo mette in dubbio, ma io giuro che non mi capacito di come scientemente lo si possa criticare.

Diventato il nuovo “drama boy” biancoceleste, in principio aveva studiato bene il copione della “scommessa modello” e se abbia studiato pure il manuale della “trattativa parto gemellare” con tutti i cliché Formelliani, non lo so.

Lo apprezzo tantissimo, mi piace tantissimo lo confesso e non mi tiro indietro se devo sbandierare ai quattro venti che, almeno per me, è un difensore dotato di tecnica e cazzimma. 
Non sarà un assoluto talento, può non rientrare nei gusti di tanti, ma penso abbia davvero capacità e coefficiente interessante.
Questa è la mia opinione, un’opinione in più cosa volete che vi faccia?

Sono convinta che la pluralità delle percezioni calcistiche, sia  la cosa più bella, anche quando si riduce a baraccume.
Partita dopo partita ha dimostrato di avere un reale merito.
Era un giocatorino sfizioso pieno di garra e trash che nel tempo confermò queste impressioni.
Per uno così, anni fa, ci saremmo strappati i capelli, ai tempi del fu Novaretti, tanto per capirci.

Luiz Felipe ha vissuto annate segmentate, giorni persi, mesi di fermo e, allora se proprio devo trovargli un difetto a ‘sto benedetto figliol, certamente è da ricercare nella forma fisica. Non ottimale il più delle volte.

Dire che non mi accorgo della sua assenza oggi che sta in panchina è una cazzata perché, al suo meglio, riusciva a reggere il 70% dell’intero reparto.
Gli errori grossolani erano conseguenza della giovane età e della fretta, l’arte del mestierante arriva man mano, quando superi i 30 per intenderci. 
“Ogni cosa ha il suo tempo”, appunto. E, dunque, non gli faccio una colpa di nulla.

Forse facciamo tutto da soli, ce la cantiamo e ce la suoniamo. Con un buon supporto della “stampa” e io sto aspettando ancora Robben. Ma non aveva firmato?! Battuta priva di qualsivoglia fantasia.

Resto sempre un’ottimista ai limiti dell’umana razionalità, una che dà fiducia pure a Muriqi mentre qualcun altro sguazza nel pessimismo e gli piace da morire sguazzarci.
Ripeto; ce la cantiamo e suoniamo da soli.
L’importante però è crederci, oh.
Almeno ho smesso di fare la Drama Queen e di essere una dispensatrice di ansie. 

E’ giusto che ci sia pure un pizzico di angoscia quando si deve spaccare il mondo in due. 
E poi ci sarebbe Luiz Felipe ancora, come potrei non amarlo!
E trovo qualcosa che valga la pena commentare senza scuotere la testa.

Avere simpatie HUMANUM EST ed io non mi nascondo dietro un dito, non fingo chissà quale pippardozzo senza ammettere che lo stra-amo. Non fosse altro che per punti altissimi di trash che sapeva regalarmi.
Con o senza fanfara, con o senza i consensi social.

Dopotutto, gioie mie, fondamentalmente tutta la filosofia di gioco sta nel tirare avanti la carretta e cercare di non affondare. 
Ok, le preferenze personali, ma sono realmente convinta che LUIZ sappia giocare a calcio.

A chi sui social si è dedicato a scrivere trashate pazzesche su di lui, dico solo che per tutto il resto c’è Fortuna Wallace.

So solo parlare così come piace a me; col cuore e con le palese parzialità, con le emozioni furibonde.
Ma del resto sto ancora aspettando il rinnovo di De Vrij, quindi sono solo una povera illusa.
mi faccio coraggio però, so’ così e morirò pure peggio.

(Luiz eri come L’ORO non diventare come LORO.)
Simplemente, Xoxo.

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