Devo dire che era da parecchio tempo che non provavo il brivido di guardare un’ultima giornata di campionato di cui non mi importa assolutamente niente. 
Insomma, ho fatto del tifo spudorato, restavo col fiato sospeso, avevo pure quella certa ansietta ogni volta.

Invece, una pacchia assoluta, non me ne frega nulla e ad un certo punto credo che sarò pure più impegnata a prepararmi un Bellini cocktail più cocktail che Bellini. 

‘Nsomma, tra Scudetto, retrocessione, Conference League e qualche gufata random, calma piatta.

Sicuramente avete più memoria di me e ve la ricordate un’ultima giornata di Serie A più rilassante di questa.
Perché io francamente faccio fatica, o è mancanza di fosforo.

Prendete gli ultimi anni per esempio. 
Lì mi perdevo in calcoli, elucubrazioni mentali con la speranza di non mandare tutto in vacca. 
E non so se fosse davvero terrificante o entusiasmante tra qualche opinabile punto perduto, che fa parte del gioco certo, ma Crotone….uhhhhhhhhh... venne giù il mondo.
Era una miscela di imprecazioni e drama. 

Negli ultimi mesi, dopo il derby, non c’è stata una cosa che sia andata per il verso giusto.
Non zero proprio però, pure un pareggio, spesso m’era sembrato acqua nel deserto.
E invece la Lazio si è rivelata molto più che un deludente miraggio, seppur con una formazione titolare che sulla carta non pareva granché.

E dire che ogni volta i social scoperchiavano un vaso di Pandora così carico di trash che potevamo andare avanti per mesi e crearci su uno psicodramma tant’era la carne al fuoco. 

E, partita dopo partita, il mio entusiasmo scemava miseramente, poi risaliva, poi mi perdevo in minuti di noia dilagante.

Se ho resistito all’ eliminazione contro il Porto, ad esempio, era solo perché riponevo le mie speranze in un altro giro di giostra europeo in mezzo ad un’annata disseminata di asfaltate agghiaccianti.

Comunque…..

A parer mio, Sarri è sempre stato praticamente perfetto. 
Tosto, evitava di lagnarsi senza mantenere un basso profilo, non schivava le domande tendenziose tirando fuori il buonismo populista. Come ha fatto qualcun altro per anni.
Non gliene sbatteva nada di battibeccare per cazzatelle -‘li torti arbitrali c’hanno penalizzato….ogni riferimento NON è puramente casuale- giusto per conquistarsi un’inquadratura. 
E, da toscanaccio cazzuto qual è, non si è mai proposto come vittima del sistema, anzi. 
Si è guadagnato tutta la mia stima perché la sua idea l’ha portata avanti in modo limpido, senza smerdare nessuno alle spalle, né arruffianarsi i tifosi.

E poi, diciamocelo, ma che personaggio è? OVER THE TOP.

Note a piè di pagina…

Sì, per una stagione così altalenante, la vittoria 4-0 sul Verona sarebbe la ciliegina sulla torta.
Una specie di punizione karmica.
Ma tanto oramai non frega più niente a nessuno, se la Lazio vince o perde, non frega più nulla manco alle dirette inseguitrici.

E ora se avete una bella festa in discoteca da suggerirmi vi ascolto, prego, domani avrò tutta la serata libera!

Simplemente, Xoxo.

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