Claudio Lotito si è raccontato a ‘Il Foglio‘, esprimendo la sua perplessità in merito alle continue e dure contestazioni dei tifosi..

Ma non solo, ha parlato infatti del Flaminio e dell’obiettivo Scudetto.

“La Lazio ha il centro sportivo più grande e più moderno d’Italia, un’invidiabile situazione economica ed è la squadra che in questi anni ha vinto più trofei, dopo la Juventus. Per certi versi, la contestazione è un mistero.

La verità è che una gestione trasparente elimina privilegi consolidati. Nella vita si fanno delle scelte. Io ho scelto sin dal primo giorno di dire la verità. All’inizio della mia avventura ho detto che bisognava fare dei sacrifici, perché avevamo 550 milioni di debiti, che aumentavano di anno in anno. A molti le mie parole non sono piaciute.

Io sono convinto che si possano coniugare i risultati sportivi con quelli economici. Io non voglio sperperare. Per anni la Lazio era stata una mucca da mungere. Tutti volevano una collaborazione, un contratto. Nel momento in cui chiudi i rubinetti, normale si diventi un nemico da abbattere. Abbiamo ottenuto dei risultati con le idee. I soldi aiutano, ma non sono tutto.

Fare del Flaminio il nostro nuovo impianto? Quello stadio appartiene alla storia della Lazio. Io sono favorevole e disponibile, ma non dipende solo da me. Bisogna superare una serie di ostacoli burocratici per renderlo uno stadio che vogliamo.

L’attaccamento alla maglia non è retorica, ma qualcosa che si può coltivare. A Formello il biancoceleste è un brand a vista d’occhio e il colore dell’appartenenza. Noi siamo un ente morale, prima che una società sportiva. Siamo diversi, quindi è normale che qualche campione lo capisca e voglia restare.

Abbiamo vinto tutto, manca solo lo scudetto. Non è soltanto un sogno, ma un obiettivo e ci stiamo lavorando”.

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