Ma è stata una sensazione solo mia, oppure la partita contro il Verona – da un determinato punto in poi- è durata 5 ore?
Colpa dell’ansia a grappolo.
Cioè, ad una certa sono andata a controllare se fosse ancora domenica perché davvero temevo che la nottata mi fosse passata davanti mentre io sprofondavo nella poltrona a godermi il debutto – finalmente- di CASALE.
Che dire, come ogni gara che si rispetti anche a ‘sto giro non ci siamo fatti mancare l’emozione sul finale, eh.
Milinkovic che improvvisamente tira fuori il big magheggio e booommmm: Immobile salva capre e cavoli. Magheggiata arrivata pulita pulita per portare la Lazio dritta alla vittoria.
Poi arriva Luis Alberto e….. gioia gaudio in tre reami. L’ anonimo scoccare dei minuti sul tabellone in cui la Lazio aspettava, si è trasformato in un altro Carnevale di Rio al 90+5′ mentre passavano le immagini dei cartonati gialloblu. EL MAGO E S’ABBRACCIAMO.
Mò voi ditemi se non avete visto paro paro quel dito medio di Maurizio Sarri in un momento strategico da dare il tempo a noi Trash-addicted di esprimere sempre di più love verso il tecnico toscano.
Ok che la gente che si riversa in bene o in male sui social manco fosse una ragione di vita ma, tirando le somme, il gradimento di un allenatore lo fanno proprio gli stracci che volano in difesa della propria squadra. E, detto papale papale, Maurizio non delude. Sarebbe potuto essere un post-Napoli completamente disastroso – ad esempio – se a salvarlo non ci fosse stata l’ira di MAU col baraccume montato dai non/sostenitori biancocelesti appassionati di Mourihno.
Stampa organizzata e, sinceramente, non meriteremmo di essere coglionati da tali “magheggini” che pensano di farci fessi senza che ce ne accorgiamo.
MENOMALE CHE C’È MAU, IL RESTO È NOIA
Nervosismo e trash all’Olimpico.
In particolare Maurizio Sarri ha perso le staffe e ha fatto il gesto del dito medio rivolgendosi alla panchina dell’Hellas. Come è poi stato chiarito dallo stesso tecnico laziale in conferenza stampa, il gesto era indirizzato al ds dell’Hellas Francesco Marroccu:
“Il direttore Marroccu lo conosco da tanti anni. Ho avuto l’impressione che mi avesse detto di mettermi seduto, allora ho risposto. Poi abbiamo chiarito e abbiamo riso sopra l’episodio. Lui mi aveva detto di stare calmo, non di mettermi seduto”.
Polemicozza a parte, voglio esprimere alcuni concetti sparsi prima di salutarvi.
– Trovo agghiacciante che ci sia ancora chi critica PATRIC. Commenti inutiloni portati come gli ultimi dei rompi-balls. Lo spagnolo c’ha messo sempre la faccia ed ogni volta risultava necessario ai fini del gioco. Mi dispiace davvero se qualcuno non veda i risultati della mano de Sarri. Perché Maurizio sì che ha trovato l’oro pure dove non luccicava. Patric, ad oggi, non mi fa rimpiange Acerbi dei tempi buoni. Ma manco di striscio. Così è se vi pare….
– Marcos Antonio, se di livello tecnico si vuol disquisire, lo preferisco di gran lunga a Basic. Mi spiego, non ho nulla contro Toma (Basic), ha spina dorsale, certamente ma, continuo a non vederlo impattante. Non mi disturba e non mi turba. Troppo nella media affinché mi susciti sentimenti negativi o positivi.
– Maximiano e il debutto HORROR. Voto per una seconda chance ABSOLUTE però, volentieri, mi tengo stretto stretto…. “che finimondo per quel portiere biondo, si chiama PROVEDEL“.
Nota finale…. Ho provato a descrivere CASALE come se non ci fosse del romanticismo, come se non ci fossero subito i presupposti di un LOVE, ma in realtà IO lo lovvo.
E magari, in questo momento esatto, mi starò prendendo qualche ‘vaffanculo‘ implicito.
Del resto….
In un mondo in cui le cose vanno come dovrebbero andare, la Lazio sarà lì a giocarsi la partitella più che onesta contro il Midtjylland.
Perché nel bene o nel male ci sta ancora il turno infrasettimanale a regalarci sempre quel qualcosa in più.
Ora non facciamo scherzi. Ci dobbiamo sciroppare 40 partite così de botto che, sommate, fanno un numero non quantificabile di probabili/future imprecazioni alternate da gioia gaudio.
Non voglio nemmeno lontanamente immaginare che possa esserci la fregatura finale.
Alla fine di tutto però, io credo in un nome, un solo volto, una sola ragione, un solo Trash.
Avete bisogno che faccia il nome?
MAURIZIO SARRI. E chi altro!
Simplemente, Xoxo.