Come ogni anno, da diversi anni a questa parte, la premessa d’obbligo: TEMPO AL TEMPO.
Chiacchiere sull’età e via discorrendo sono cose che mi annoiano più di una puntata di Elite su Netflix , credo sia praticamente dai tempi di Pedro Neto che non montano un hype così a bestia intorno ad un giovane.
Onestamente, il reparto offensivo è proprio di livello, ma Luka Romero ha tutte le carte in regola per potersi inserire tra l’esperienza di decenni di Pedro e l’eccellenza della brasilianità di Felipetto.
O almeno così si dice da Marusic a Cataldi passando per Sarri e via con tutto il cocuzzaro, sembra avere tutto il necessario per farsi in scioltezza almeno tre/quattro partite da subentrato.
E proprio per questo io davvero non riesco a spiegarmi perché il baby argentino viene lasciato in disparte.
Che poi si raccontava che ancora un po’ si strappavano i capelli per contenderselo.
Certe cose alla Lazio davvero non cambiano mai?
La voglia di Romero di diventare protagonista è pari solo a quella di noi tifosi di vederlo.
Felipe Anderson non ha mai saltato una partita e quella contro il Midtjylland poteva essere l’occasione per 45 minuti almeno.
Non lo è stata. Peccato.
Come raccontato da Il Messaggero giorni fa, Luka diventerà maggiorenne il 18 novembre e solo allora si potrà tornare a parlare di rinnovo.
Attualmente il contratto che lo lega alla Lazio è in scadenza nel 2023 (ingaggio da 400.000 euro), ma la società sarebbe pronta a proporgli un quinquennale, segno ineluttabile della fiducia riposta in lui.
Starà al ragazzo la decisione di voler crescer sotto i dettami di Sarri “tempo al tempo”, o accettare una delle offerte ricevute.
Vi dico la verità, già prima di vederlo a Fiumicino avevamo sentito lodi smisurate, tra cui il MINI Messi, un talento quasi rarissimo.
Poi magari era solo l’entusiasmo del momento e da qui a qualche mese tirerò fuori la bambolina voodoo alla sua vista, però adesso penso che ci sia davvero del buon materiale.
Ahimè, mi piaceva anche il buon Pedro Neto.
Leggendo qui e lì i commenti, noto che nessuno ha detto qualcosa di male sul calciatorino e, boh, già questo è interessante!
È arrivato un ragazzino acerbo di appena 16 anni che, seguendo le indicazioni di un mentore come Sarri, potrebbe trovare la sua dimensione.
E’ chiaro, lì dentro c’è chi è molto più pronto di lui, ad esempio ho trovato decisamente ammissibile vedere Cancellieri in campo, ma secondo me il piccoletto è terreno fertile sul quale poter piantare dei semi che, se ben curati, potrebbero sbocciare in una pianta rigogliosa.
Sarri nell’innaffiare calcistico sa il fatto suo, quindi sono curiosa di vedere a quali sviluppi assisteremo.
Lo lovvo già incondizionatamente da un annetto, dunque seppur con l’amaro in bocca, sospendo il giudizio.
Mi domando però: la giovane età non è un valore aggiunto piuttosto che una discriminante?
Con il massimo rispetto per le conoscenze tecniche di Sarri, attendo che Luka ci incanti. Stop.
Quando il talento riuscirà ad essere l’elemento protagonista allora, forse, anche i più scettici inizieranno a prenderlo sul serio.
Non soffermandomi a pensare che mentre la mamma gli cambiava il primo pannolino io sicuramente stavo bevendo il B-52 alla goccia per festeggiare la maturità, gli auguro che ci siano un sacco di persone pronte a scommettere su di lui.
Perché per quel poco che si visto del suo mondo, Luka pare davvero un mondo bellissimo.
Simplemente, Xoxo.