Minuto di silenzio prima del fischio d’inizio di Sturm Graz-Lazio, match di Europa League in programma oggi alle ore 18.45.
La Uefa ha annunciato ufficialmente i sessanta secondi prima di tutti i match di questa settimana per commemorare le vittime della tragedia allo stadio di Malang, in Indonesia.
Su tutti in campi che questa settimana ospitano le partite che rientrano nelle competizioni Uefa per club e nazionali, per riflettere e pregare in memoria le vittime della carneficina che ha scosso il mondo del calcio e dello sport.
Una tragedia sconvolgente avvenuta nello stadio Kanjuruhan, in Indonesia.
Ecco perché prima del fischio d’inizio nelle sfide di Champions, Europa League, Europa Conference League e gli spareggi della Coppa del Mondo femminile tutte le squadre si schiereranno, o si sono già schierate, per partecipare al cordoglio.
La morte e la follia collettiva sono entrate a gamba tesa nello stadio della città di Malang sull’isola di Giava.
Un dramma sconvolgente, uno scenario apocalittico nel quale hanno perso la vita 131 persone, purtroppo si contano anche 32 bambini.
Una prima stima, ma il numero è destinato a salire.
Come è possibile nel 2022? Verrebbe da chiedersi.
Eppure risposte non ce ne sono, non c’è individualità che tenga nella globale povertà dell’essere umano.
Quello che resta sono immagini shock, un rettangolo verde trasformato in fossa comune ed un racconto sterile che non troverà senso alcuno.
Allo stadio di Malang sabato sera si giocava una partita tra l’Arema FC, squadra di casa e il Persebaya Surabaya. Le squadre si considerano acerrime nemiche e la partita è molto sentita dalle tifoserie, soprattutto per la vicinanza delle due città a meno di 100 km di distanza sulla medesima Isola di Giava.
Per la sicurezza generale, si era deciso di vietare la partecipazione dal vivo ai tifosi ospiti.
Al termine del match però , migliaia di supporters, della squadra di casa, hanno fatto irruzione in campo con violenza per lamentarsi della sconfitta, tirando bottiglie ai giocatori ed altri oggetti.
In pochissimi minuti la situazione è andata fuori controllo.
Una rivolta, è stata così definita, con centinaia di persone calpestate, uccise, risucchiate in quell’inferno in terra.
“È un incidente deplorevole che fa male il nostro calcio in un momento in cui i tifosi possono assistere a una partita in uno stadio dopo due anni di stop per la pandemia”
Si è scusato il ministro della Gioventù Zainudin Amali.
La Federcalcio indonesiana ha sospeso tutte le partite in programma per questa settimana.
“Siamo distrutti e ci scusiamo con le famiglie delle vittime e con tutte le parti interessate per questa tragedia”.
Ha dichiarato il presidente del PSSI Mochamad Iriawan.
Fiori all’esterno dello stadio di Malang in memoria delle vittime, tra le immagini dei cadaveri portati via.
Le drammatiche foto hanno fatto il giro del mondo.
Una commissione d’inchiesta annunciata dal governo indonesiano servirà a chiarire eventuali responsabilità per quella che verrà ricordata, senza ombra di dubbio, come la più grande delle disgrazie nella storia del calcio.
Procedure di sicurezza, azione e metodi delle forze dell’ordine, condizioni dello stadio, numero dei biglietti venduti rispetto alla capienza effettiva sono le voci che figurano accanto al numero delle vittime e dei feriti nel fascicolo dell’indagine.
Non ci sono parole. Solo orrore e rabbia per centinaia di morti ingiuste.