Ma cosa ho letto?
Cosa cazz@ ho letto?
Quando pensi che la stampa abbia già ampiamente grattato il fondo del barile e non possa matematicamente fare di peggio perché tutto il peggio contro la Lazio già ce l’ha regalato negli ultimi anni – dopo averci deliziato con una versione stagionata di Damiano dei Maneskin aka Sarri dito medio– Igli Tare ha pensato bene di sminchiare trequarti delle società in Serie A.
Ha ragione? Tra il gossip spicciolo e la notizia, mi riservo il diritto di raccontare i fatti….
È SUCCESSO….
Tre giorni fa, o giù di lì, mentre avevo ancora la digestione dell’amatriciana in corso, su una delle più importanti testate nazionali ho letto le dichiarazioni di Tare mentre ammiccava ad un parterre pieno di gente, durante una lectio tenutasi all’università Luiss di Roma sul tema “evoluzione del diritto sportivo e dei profili economico-finanziari delle società“.
Parole al vetriolo e sono giorni che ammorbano il web, radio locali… E tutto l’allegro cocuzzaro.
La posizione di Tare è stata dura quanto chiara:
“Oggi ci sono società, anche di prima fascia, come Juve, Roma, Milan e Inter, che tecnicamente sono fallite ma vengono tenute in vita dal fatto che il sistema ne ha bisogno”.
E per lui questa era AUDACIA.
Tanto che l’affermazione sulla Conference League – ”La competizione dei perdenti”– l’ha detto proprio, oh,
passa in secondo piano.
Mi fa piacere se l’audacia venisse premiata e la banalità no, purché non sia ruffiana.
Le reazioni sono state molteplici. Qualche tifoso ha chiesto alle società in questione di querelare il direttore sportivo della Lazio, altri hanno fatto ironia.
Più raccapriccianti di tutto, comunque, i ridicoli siparietti a cui abbiamo, ahinoi, assistito di chi ha ricoperto Tare di insulti razzisti. Simpatico, antipatico che risulti agli occhi della gente, il razzismo INUTILE lo metterò sempre sul podio delle cose più disgustose, il barbaro coraggio con cui, ANCORA UNA VOLTA, si ricorre al mezzuccio mentre si parla di un argomento come il calcio.
A parte il fatto che quello che penso di Igli è qualcosa di soggettivo e trovo molto più intrigante tacere piuttosto che contorcermi in preda agli spasmi muscolari sciorinando opinioni personali.
Tare, che tutto potrà essere fuorché fesso, saggiamente non ha abboccato alla disperata ricerca di polemicozzi – dopo aver canalizzato l’attenzione– e non replicando alle fregnacce, avrà sadicamente risparmiato qualche altra prima pagina?
Fegati che implodono?
Ha tutta la vecchia guardia contro, ma siccome chi si somiglia si piglia, c’è per lui in piedi un discorso che vale più di tutti gli altri messi insieme.
In casa Lazio, infatti, i prossimi mesi saranno decisivi non solo per cercare di pianificare le strategie per il mercato di gennaio.
L’infortunio di Immobile induce a profonde riflessioni sull’opportunità di comprare un centravanti di scorta, non finiamo nella solita cricca del disagio per favore, ma soprattutto, sulle trattative legate al rinnovo del suo contratto in scadenza il 30 giugno.
Come riferisce Il Messaggero, il direttore sportivo biancoceleste ha ricevuto una ricca offerta dalla Premier League ma vuole aspettare la proposta di Lotito.
In tutto ciò ditemi che non sono l’unica ad essersi già resa conto da mo’ che l’antagonista credibile non esiste e la scelta è sempre più scontato ricadrà su di lui.
Simplemente, Xoxo.