Prima le cose importanti, prima le priorità. Il contratto in scadenza. Luka Romero non ha mai dato l’impressione di essere un giocatore poco sincero, e così si era espresso pochissime settimane fa:
“Se me la sento di dire che resterò alla Lazio? Si. Voglio restare qua, mi piace l’ambiente e i miei compagni mi aiutano molto. Sono felice e spero di giocare un po’ di più”
Parole che suonavano come musica alle orecchie dei tifosi, contenti di vedere finalmente questo folletto all’opera ma al tempo stesso preoccupati di perderlo tra 6 mesi a costo zero, poiché in scadenza di contratto.
E’ così che è scattata in gran segreto un’operazione che potremmo nominare “Colpo Grosso”, ovvero Lotito ha spedito Tare da Romero, l’ordine è di non tornare senza un rinnovo di contratto. Un po’ come avvenne qualche anno fa col povero Calveri, spedito in Argentina a parlare con Bielsa e dato per disperso una settimana dopo.
Questa volta sembra (e ripeto, SEMBRA) che di complesso in realtà non ci sia stato nulla: Luka ha mantenuto la sua parola ed il rinnovo dovrebbe essere formalizzato entro fine Novembre; un’estensione di 3 anni che lo porterebbe in scadenza a Giugno 2026. Ancora troppo presto, ma è comunque un passo avanti.
Intanto, rompe il silenzio proprio il diretto interessato attraverso un’intervista rilasciata ai microfoni di Lazio Style Radio:
“Il gol col Monza? La notte prima stavo in stanza con Pedro, quel giorno non riuscivo a dormire. Pensavo al gol e all’esultanza e poi è successo tutto per davvero. Quando segni ti passano per la resta tutti i momenti vissuti da piccolo, ho pensato alla mia famiglia. Vedere lo stadio esultare con me è stata un’emozione grandissima.
Quando sono arrivato a Roma non conoscevo la lingua ma la squadra mi ha accolto bene, questo è stato importante per me. Mi sono sentito a casa come quando ero al Maiorca.
Quando hai la possibilità di giocare devi essere allenato e stare bene, se pensi che il tuo momento non arriva mai non ti alleni bene. Spesso io tornavo a casa dagli allenamenti e andavo a correre, avevo fame di giocare e volevo farmi trovare pronto.
Titolare con la Juve? Non pensavo di partire dall’inizio ma ero preparato, c’è stata un po’ di ansia ma è normale perché era la prima da titolare in uno stadio importante. Abbiamo fatto bene finora ma il campionato è ancora molto lungo, dobbiamo continuare così perché stiamo andando forte.
Sarri? Non ci parlo molto ma in allenamento e in partita mi consiglia sempre. Siamo un gruppo molto unito e c’è sempre il sorriso tra noi, è una cosa importante per giocare bene a calcio.
Quando entro in campo sento che la gente mi vuole e mi supporta, ringrazio i laziali perché con me hanno sempre fatto così da quando sono a Roma. Io non ho ancora fatto nulla, sto giocando piano piano di più ma mi sento tranquillo, cerco di far bene con i minuti che mi dà Sarri. Quando ci fermeremo tornerò a Maiorca ma continuerò ad allenarmi, poi al rientro per il campionato daremo il massimo per vincerle tutte.
Per l’Argentina sarà difficile vincere il Mondiale perché ci sono tante squadre che giocano bene, ma il gruppo è ottimo e penso che farà un buon torneo. Laziali argentini? Mio padre mi faceva sempre vedere i video di Verón, è quello che ricordo di più. Messi? L’ho incontrato la prima volta in Liga, è vero che mi sono vergognato di chiedergli una foto”.