Dopo lo psicodramma sulle inquietudini di Luis Alberto, le apologie sul rinnovo di Milinkovic-Savic, le quotazioni dei bookmakers sul nome del vice Immobile (raga’ davvero), direi che questa è il finale d’anno biancoceleste più chiacchiericcio che abbiamo vissuto.

Ci sarebbe il via libera dell’Eintracht e di Luca Pellegrini per il trasferimento alla Lazio : la Juve dice no“, mi ha lasciata sconcertata, sono sincera.

Ero partita ridendo, con la mia cadenza romanesca che le viene fuori in base al grado di incazzatura, ma a un certo punto, vi dirò, ho smesso di ridere perchè per essere pienamente soddisfatta ce n’è moooooolto di più.

Se vi dicessi che non mi so’ emozionata anche solo un pochetto, mentirei spudoratamente.

Player of the Year Lazio
Alla luce delle sue prestazioni e dei suoi gol, è stato nominato MILINKOVIC-SAVIC Player Of Year 2022 sulle piattaforme social.
Il serbo ha totalizzato esattamente 2.000 voti pari al 41 %, mentre al secondo posto in classifica è arrivato Immobile con 1.100

Pe’ me era sempre lui a raggiungere la quota “up“, anche quando la Lazio affrontava il momento “down“.

PAGELLONE BIANCOCELESTE 2022

Il Messaggero, ha stilato il pagellone della Lazio per il 2022. Questo il giudizio su Milinkovic-Savic, a cui il quotidiano assegna un bel 7.5:

«Sta elevando l’assist a forma d’arte, effettuandolo con qualsiasi parte del piede.

Ha sofferto in avvio la cura Sarri, poi ci si è calato e ne ha tratto benefici: ora è presente in tutte e due le fasi.

Mal di pancia e mal di caviglia lo limitano, insieme a quella sensazione, che a tratti traspare ancora, di non riuscire ad essere anche il cuore, oltre al fantasista della squadra.

Rimane comunque un uomo mercato, il più vendibile all’estero, e non bisogna trascurarlo».

SARRI

Il Messaggero, inoltre, ha promosso a mani basse il lavoro di Maurizio Sarri

«Ha cominciato da subito a incarnare la lazialità, che era cosa nuova per lui, e nel frattempo ha inoculato il sarrismo, cosa nuovissima su queste sponde: finora la simbiosi sembra raggiunta.

Ha migliorato il rendimento di molti, e ha dato qualità al gioco. Chi non lo ama, non lo segue, infatti qualche caduto c’è già stato e ci sarà: lui li saluta senza voltarsi.

Non ha la squadra in forze per giocare anche sul fronte europeo, e si è arreso ben presto. Deve limitare l’ostentazione della sindrome da accerchiamento, suo limite».

Per il resto io su SARRI ho sempre avuto una mia idea ben precisa, che ho già avuto modo di esprimere nelle opinioni precedenti, e cioè quella che lui viva di questi grandi momenti di entusiasmo che poi si non si vanno via via attenuano, ma insegnano al tifoso l’arte della pazienza.

Il peso di cotanta bellezza?
Si paga con l’attesa.

Poi, oh, è una sensazione basata su quello che ho visto in questi anni.

Al netto del fatto che io sia dipendente da IOSTOCONSARRI, paradossalmente penso che il suo arrivo alla Lazio sia stato tra i momenti che ho percepito come pienamente sinceri e sentiti.

Detto questo, almeno qualche rinnovo se lo semo levato dalle balls senza troppi teatrini (Zaccagni, Pipe, Romero, Cataldi), ora non resta che blindare anche Milinkovic e sperare che non ci sia qualche scoop shock capace di ammutolire Zio Claudio.

Simplemente, Xoxo.

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